Il Gip del Tribunale di Catania, Giuliana Sammartino, ha revocato la misura cautelare gli arresti domiciliari ai fratelli Giuseppe e Giovanni Amara, titolari della società Gespi Srl, ed ha liberato contestualmente le quote sequestrate della società, che si occupa di smaltimento tramite termodistruzione di rifiuti portuali e terrestri.
L’azienda di Augusta era finita nell’inchiesta denominata “Piramide” della Dda della Procura di Catania che lo scorso 15 marzo ha portato all’arresto di 14 persone, tra cui gli imprenditori Antonino e Carmelo Paratore, titolari della discarica Cisma di Melilli. Il Gip Sammartino ha sentito ieri durante l’interrogatorio di garanzia i fratelli Amara ed ha avviato una serie di ulteriori controlli presso l’impianto di termovalorizzazione di Punta Cugno.
Secondo l’accusa, il termovalorizzatore di Augusta avrebbe “declassato” i rifiuti provenienti dalla discarica Cisma di Melilli catalogandoli con un codice di rifiuto diverso. Durante questa fase sarebbe avvenuta l’emissione di diossina pericolosa per la salute.
“La Gespi Srl – si legge in una nota della società -, unitamente agli indagati, ha sempre confidato nell’operato della magistratura essendo serena di svolgere il proprio operato nella massima trasparenza, legalità e nel rispetto della normativa vigente. Forte di questo provvedimento la società avrà ulteriore motivazione nella ricerca, sviluppo e adozione di tecnologie sempre più performanti per la protezione dell’ambiente”.
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