E’ bufera a Carlentini dopo la decisione del Consiglio comunale di bocciare l’approvazione dello statuto dell’Ati che, a questo punto, potrebbe pregiudicare l’arrivo di fondi per il rifacimento delle rete idrica su tutta la provincia di Siracusa.
Gestione integrata della rete idrica
L’assemblea dei sindaci di Siracusa, oltre un anno fa, decretò la gestione pubblica del servizio idrico ma perché fossero avviate le pratiche sarebbe stato necessario il via libera di tutti i 21 Consiglio comunali. All’appello mancano i pareri di Melilli, Palazzolo Acreide e Carlentini, la cui assemblea, però, nelle ore scorse, si è espressa negativamente, per cui il rischio di perdere i finanziamenti per ristrutturare una delle reti idriche con maggiore dispersione in tutta Italia è elevatissimo.
Lo scontro tra il sindaco e la ex maggioranza
Il sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio, ritiene che la decisione dell’aula, definita clamorosamente sbagliata, ha solo una declinazione politica. Nei mesi scorsi, Stefio è passato al Pd, che potrebbe candidarlo alle Regionali, ma la sua mossa politica ha creato uno scossone nella sua maggioranza e parte di essa gli ha voltato le spalle, tra cui due referenti importanti, come l’ex sindaco, Pippo Basso e Romolo Saccà.
“Danno all’intera comunità” dice Stefio
“Non si rendono conto – dice a BlogSicilia il sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio – che hanno creato un danno non solo alla città ma all’intera provincia di Siracusa, che necessita di interventi urgenti sulla rete idrica. Ed a questo punto, i finanziamenti sono fortemente a rischio. Non ha senso quello che hanno fatto, non ha nemmeno una ragione prettamente politica, perché in questo modo hanno solo penalizzato la nostra comunità”.
“Azione risarcitorie contro chi ha votato contro”
Il sindaco, inoltre, ipotizza azioni legali nei confronti di chi ha votato contro lo statuto dell’Ati. “Potrebbe capitare – aggiunge il sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio – che gli altri Comuni possano intraprendere azioni risarcitorie contro quei consiglieri comunali di Carlentini espressisi con voto contrario. Non escludo che anche il Comune di Carlentini possa prendere questa iniziativa”.
I casi di Melilli e Palazzolo
“A Melilli il tema non è ancora arrivato all’esame dell’assise cittadina. Mentre a Palazzolo è tutto bloccato dal ricorso al Tar, con sentenza a dicembre” spiega il parlamentare nazionale del M5S, Paolo Ficara, che, però, spinge ad andare avanti, lasciando indietro i Comuni più riottosi.
“Spero adesso che l’Ati andrà avanti ugualmente ed in tempi rapidi, dopo aver concesso anche i supplementari ai comuni ritardatari. Certo, una gestione a 18 anziché a 21 non è il massimo. Ognuno dovrà farsi carico delle proprie scelte, posizioni e resistenze” conclude Paolo Ficara.
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