“Durante la pandemia, nella nostra provincia il reddito e la pensione di cittadinanza hanno aiutato concretamente oltre 43 mila persone, assicurando una stabilità sociale“. Lo afferma Paolo Ficara parlamentare nazionale del M5S che snocciola i numeri. “Nello specifico, secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio statistico dell’INPS, 42.182 sono i cittadini che hanno beneficiato del Reddito di cittadinanza, per un totale di 17.078 famiglie, mentre 1.387 hanno usufruito della Pensione di cittadinanza (1.122 nuclei familiari) beneficiando di un importo medio mensile di 569 euro”.
“Senza tali misure di contrasto alla povertà – sottolinea il deputato regionale Stefano Zito – di fronte alla crisi economica innescata dal Covid-19 la situazione sarebbe stata di gran lunga peggiore. Ecco perché, oggi più che mai, siamo davvero orgogliosi di averle introdotte. Bisogna comunque migliorare ancora la misura per collegarla bene alle politiche attive del lavoro in quanto è la criticità emersa maggiormente in questi anni”.
Recenti indagini della forze dell’ordine hanno svelato che tante persone, molte delle quali gravitanti nella criminalità organizzata, hanno beneficiato del reddito di cittadinanza. Come emerso nella recente inchiesta Algeri conclusa dai carabinieri con l’arresto di 31 persone per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Alcuni degli indagati percepivano il reddito di cittadinanza, nei mesi scorsi, invece, la Finanza ha scoperto che percepivano il sussidio esponenti di Cosa Nostra.
“A questi numeri già importanti – proseguono – si aggiungono quelli sui percettori del Reddito di emergenza, introdotto dalla già ministra Nunzia Catalfo con il Decreto rilancio e prorogato con i successivi provvedimenti dal Governo Conte II. Sempre nella nostra provincia, i beneficiari del Reddito di Emergenza sono 15.557 per un importo medio erogato pari a 560 euro. ‘Nessuno deve rimanere indietro’ è da sempre il nostro principio guida e con i risultati ottenuti in questi anni a tutti i livelli lo abbiamo dimostrato” spiegano Paolo Ficara e Stefano Zito.