La Cgil Siracusa lancia l’allarme della bomba sociale a seguito del taglio del reddito di cittadinanza. Per mostrare la portata di quello che accadrà il segretario generale della Cgil Siracusa snocciola i dati sui percettori del sussidio.

I dati sul Rdc

“Sono poco meno di 33.000 in provincia – dice Alosi – i cittadini percettori del RDC, pari a ben 14.745 nuclei familiari fragili. Con un semplice sms dall’oggi al domani un primo step di ben 2.844 nuclei familiari siracusani hanno già subito la sospensione del RDC. Entro la fine dell’anno il provvedimento colpirà tutti gli altri. E mancano le procedure, mancano le circolari, manca l’attivazione del supporto alla formazione (che non potrà partire prima del prossimo autunno) e intanto, se la procedura sarà confermata nei modi e nei tempi previsti dalla norma, il Governo fa cassa sulla pelle dei più poveri”.

“Siracusa penalizzata”

Secondo la Cgil, Siracusa pagherà un prezzo elevatissimo rispetto ad altre province. “Non era difficile immaginare che Siracusa sarebbe stata, ancora una volta, chiamata a pagare un prezzo altissimo a questa misura, a differenza di altri territori le cui condizioni sociali ed economiche sono migliori delle nostre. Hanno provato a convincerci che è diseducativo riconoscere un sussidio (a Siracusa pari ad un importo medio mensile di euro 610,35 per nucleo familiare fragile), a chi non ha i mezzi per il sostentamento e hanno persino introdotto una nuova figura sociale, quella dell’occupabile, trasmettendo così l’idea che la disoccupazione sia una scelta e non una condanna. La beffa oltre al danno.

“Un impoverimento esteso che rischia di intaccare il debole tessuto economico del nostro territorio che ha già perso nell’economia provinciale, la somma di euro 1.735.829,85 mensili, perché a tanto ammonta l’importo mensile già sospeso dal 1° agosto ai primi 2.844 nuclei familiari in difficoltà. Sbalordisce l’entusiastico apprezzamento di tanti ascari in salsa siracusana così come lascia interdetti l’assordante afasia del Governatore della Sicilia Renato Schifani, cui non fa difetto l’imbarazzante silenzio. Così come sorprende, nel merito, il silenzio dei Sindaci dei nostri  Comuni nei confronti di un provvedimento che scarica sui Comuni stessi e sulle istituzioni locali l’onere di trovare risposte, di prendere in carico migliaia di famiglie in difficoltà”