“Il porto di Augusta, come mi hanno comunicato dalla Regione , può essere inserito nel recovery fund perché dopo i lavori di banchinaggio già eseguiti si tratta di un completamento”. Lo afferma la parlamentare regionale di Forza Italia, Daniela Ternullo, in merito alle polemiche relative alla pioggia di finanziamenti in Sicilia del Recovery Fund che avrebbero tagliato fuori la provincia di Siracusa, compreso il porto di Augusta, una delle rade più importanti del Mediterraneo, presso cui approdano le petroliere per scaricare il greggio che le aziende della zona industriale provvedono a raffinare.
Nelle settimane scorse, la stessa Ternullo e la deputata nazionale di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo, avevano mostrato preoccupazione per le sorti del Siracusano ma sul destino del porto di Augusta, la parlamentare Ars ritiene che ci sono margini per inserirlo nel piano dei finanziamenti.
“Sulla vicenda relativa al porto Hub di Augusta, che in queste ore viene sollevata dalla Cgil con Lorena Crisci, vorrei tranquillizzare tutti: Augusta sarà porto Hub. Non lo dico solo io, ma lo ha fatto l’assessore
Marco Falcone nella sua recente visita in provincia di Siracusa. Ma c’è di più: l’Unione Europea considera il porto di Augusta il terminale del corridoio che parte da Helsinki in Finlandia. Insomma il nostro porto ha un ruolo strategico per l’Ue, con tutto quello che ne consegue in termini di investimenti”.
In un’intervista pubblicata dal settimanale britannico The Economist, il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci indica alcuni degli investimenti prioritari, da realizzare con il Recovery Fund, di cui l’Isola ha bisogno: un hub portuale che sia da sponda nel commercio di beni tra il Canale di Suez e il Mediterraneo; un aeroporto internazionale (“Malta, più piccola della meno estesa provincia siciliana, ce l’ha”, spiega il governatore); un sistema ferroviario moderno (“buona parte di quello siciliano è a binario unico o non elettrificato); un’autostrada sulla costa meridionale.
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