vicenda accaduta in contrada arenella, a siracusa

Rapina in villa, condannati due componenti di una banda

Il Tribunale di Siracusa ha condannato ad 8 anni Luca Scattamaglia, catanese,  difeso dall’avvocato Alessandro Fidone, ed 8 anni e 2 mesi, Danilo Casto, siracusano, difeso dall’avvocato Junio Celesti, finiti sotto processo, con il rito abbreviato, per una rapina in una villa commessa in contrada Arenella nel gennaio dello scorso anno.

Gli altri condannati

All’assalto parteciparono altri due uomini, già condannati, sempre in abbreviato ed in primo grado, a sei anni ed 8 medi di reclusione, Antonino Guardo, catanese, 36enne, e Giuseppe Concetto Piterà, catanese, 23enne. In merito al quinto uomo, è stato assolto dal gup del Tribunale di Siracusa. Tutti quanti rispondono di rapina, pluriaggravata, ricettazione e porto di coltello.

L’assalto alla villa

Secondo quanto emerso nelle indagini, furono in 5, intorno alle 20 del 20 gennaio del 2023 a presentarsi, a volto coperto, in quella villa in cui c’era una coppia. La banda avrebbe avuto con se pistole e coltelli ed avrebbe imbavagliato, con fascette e nastro adesivo, i due giovani fidanzati allo scopo di portare via una cassaforte contenente gioielli e orologi con un valore commerciale di 400mila euro.

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La fuga

Poco dopo la fuga dei rapinatori, il giovane proprietario riuscì a liberarsi e fu lui a chiedere l’intervento dei carabinieri che intercettarono due auto con a bordo gli aggressori: uno venne bloccato e posto in stato di fermo, gli altri, invece, riuscirono a dileguarsi.

Le indagini

Nel corso della perquisizione, i militari rinvennero passamontagna e guanti ed estrapolando tracce del Dna riuscirono a risalire ai presunti autori del colpo, servendosi anche delle intercettazioni telefoniche e delle immagini delle telecamere di sicurezza.

La difesa

Le difese di Scattamaglia e Casto hanno sempre sostenuto l’estraneità dei 2 imputati alla rapina: “sono stati condannati per rapina ma sono stati assolti dall’accusa di sequestro di persona” ha detto l’avvocato Junio Celesti, che, in merito alla sentenza, attende di conoscere le motivazioni ma è presumibile che sarà presentato ricorso ai giudici della Corte di Appello di Catania.

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