- Parla il commerciante siracusano che vive in segreto dopo le sue denunce alla mafia
- Chiede che le vittime del racket non siano lasciate da sole
- Invita i commercianti taglieggiati a denunciare
“Massima solidarietà al commerciante che ha subito questo attacco vile e sciagurato ma chiedo alle istituzioni di non lasciarlo da solo”. E’ l’appello lanciato da Marco Montoneri, ex commerciante di auto, vittima del racket delle estorsioni, dopo l’avvertimento con il fuoco ai danni del gestore del negozio di abbigliamento in corso Gelone, su cui sono al lavoro gli agenti della Squadra mobile di Siracusa.
Le denunce contro il clan
Le denunce di Montoneri hanno permesso la condanna definitiva del gruppo facente capo al clan Bottaro-Attanasio. Adesso, vive in una località segreta, e la sua testimonianza ha permesso ai magistrati della Procura distrettuale di Catania di aprire nuovi procedimenti per estorsione nei confronti di due esponenti del clan Nardo di Lentini e di un affiliato alla cosca Bottaro-Attanasio.
“Il danno che ho subito”
Montoneri, prima di decidere di collaborare con la giustizia, ha subito pesanti perdite, sotto l’aspetto economico. “La mia concessionaria venne alle fiamme nel 2010 dopo le mie prime denunce, subendo un danno economico importante con la distruzione dei veicoli per un valore commerciale di circa 250 mila euro, purtroppo la cosa che mi ha più fatto più male è stata l’indifferenza dei cittadini siracusani.”.
Le indagini
Gli agenti della Squadra mobile di Siracusa stanno indagando non solo sull’incendio al negozio ma anche sul rogo che ha danneggiato un ristorante in via De Benedictis, in Ortigia, e sulla bomba davanti all’ingresso di una tabaccheria in via Piave, i cui titolari sono dirigenti delle associazioni antiracket. Il problema, come spesso denunciato dal leader delle associazioni anti pizzo ed anti usura, Paolo Caligiore, sono le denunce, che quasi sempre non ci sono e questo rende il lavoro delle forze dell’ordine più difficoltoso. “Mi auguro che le vittime delle estorsioni denuncino perché solo in questo modo è possibile vincere questa piaga” conclude Montoneri.
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