Torna a far discutere il Punto nascita di Avola, che, nei giorni scorsi, è stato prima chiuso, per carenza di medici, e poi riaperto dall’Asp di Siracusa che ha rimodulato i turni di lavoro.
La grave carenza medica
Per Antonio Rotondo, pediatria in pensione dell’ospedale Umberto I ed ex senatore, la scelta della direzione sanitaria è sbagliata perché, essendo la coperta troppo corta, si starebbero sguarnendo gli altri due Punti nascita, quelli di Siracusa e Lentini. La soluzione paventata da Rotondo, in linea con quanto sostenuto ieri dal parlamentare regionale del M5S, Carlo Gilistro, anche lui pediatra, è di chiudere, temporaneamente, il reparto del Di Maria di Avola, in attesa di tempi migliori.
“Imposizione ai medici di coprire i turni”
Secondo l’ex senatore del Centrosinistra, non sono stati reperiti nuovi medici, anzi l’Asp di Siracusa “ha deciso invece di sguarnire la UOC di Pediatria degli ospedali di Siracusa e Lentini e la UOC di Neonatologia di Siracusa, reparti di già in grossissima difficoltà per carenza di personale, imponendo ad alcuni professionisti di coprire anche i turni di servizio vacanti ad Avola. Tutto questo in barba non solo a quanto previsto dal contratto collettivo di lavoro ma, principalmente, anche allo stress e la stanchezza che si accumula quando non si può godere dei dovuti riposi”.
I risvolti politici paventati da Rotondo
L’altro affondo dell’ex senatore è centrato sull’aspetto politico. Tema non nuovo quando si parla dell’ospedale Di Maria di Avola e più volte sollevato dal Centrosinistra per via della presenza del deputato nazionale di FdI, Luca Cannata.
“Cosa c’è dietro questa operazione? Perché non si è voluto tenere – si chiede Antonio Rotondo – momentaneamente chiuso il punto nascita di Avola che non dovrebbe comunque determinare gravi disagi grazie alla vicinanza dell’ospedale di Siracusa? Perché la dirigenza dell’ASP ha fatto questa scelta scellerata? Ci sono mortificanti interessi elettorali di politici avolesi che, anziché cercare soluzioni alla grave carenza di pediatri e fregandosene dei rischi sanitari che corrono i cittadini dell’intera provincia, puntano soltanto a vantarsi della loro capacità di influenza?”
Su questa “preferenza” per Avola dell’Asp, Cannata, interpellato da BlogSicilia in merito alla vicenda del Punto nascita, ha risposto, negando questa prospettazione. “Ho avuto modo di parlare con il commissario straordinario dell’Asp di questa situazione. Se ci fosse davvero questo rapporto privilegiato, Avola-Noto avrebbe più posti letto attivi, invece ne ha un terzo della sua disponibilità e per giunta meno di altri ospedali”
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