Da lunedì 4 aprile una delle due Guardie mediche situate nel presidio ospedaliero A. Rizza di viale Epipoli sarà trasferita all’ospedale Umberto I di Siracusa. Ne dà notizia la direzione dell’Asp di Siracusa dopo le denunce e le numerose segnalazioni in merito al congestionamento del Pronto soccorso, ormai al limite del collasso.
La Guardia medica all’Umberto I
“La sede della Guardia medica “Siracusa 1” nell’ospedale Umberto I coinciderà con quella del PPI, a piano terra, a destra della hall principale, nella ex sala conferenze Christiane Reimann dove sono stati eseguiti interventi di adeguamento e per la sicurezza previsti dalla normativa” fanno sapere dall’Asp di Siracusa.
Gli orari
I due servizi, Guardia medica e PPI, presenti in orari diversificati in un unico ambiente, copriranno la continuità assistenziale nelle 24 ore. Il Punto di Primo Intervento (PPI) è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 20 e la Guardia Medica dal lunedì al venerdì dalle ore 20 alle ore 8 e il sabato e domenica H 24.
Pronto soccorso congestionato
“Il suo trasferimento è stato deciso dalla Direzione strategica aziendale per agevolare i cittadini che avranno la disponibilità delle due Guardie mediche in due zone strategiche della città, ma soprattutto per ridurre all’ospedale Umberto I gli accessi impropri al Pronto soccorso per quelle patologie a bassa criticità, classificate codici bianchi, che possono essere trattate gratuitamente dalla Guardia medica” spiegano dall’Asp di Siracusa.
I recapiti telefonici
I recapiti telefonici rimangono invariati: la Guardia Medica dell’ospedale Umberto I è contattabile al numero telefonico 0931 724250 e cellulare 3346455519; il Punto di Primo Intervento al numero 0931 484629.
Le richieste all’Asp su Medicina e Geriatria
Nei giorni scorsi, sulla vicenda del Pronto soccorso congestionato era intervenuto il deputato regionale della Lega, Cafeo, che aveva proposto un’altra soluzione: ripristinare i posti letto nei reparti di Medicina e Geriatria. “La priorità è di ripristinare i posti letto nei due reparti dell’Umberto I, non di aprirne di nuovi, soprattutto se manca personale”.
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