- Denuncia di Rifondazione comunista sulla situazione al Pronto soccorso di Siracusa
- Tempi di attesa lunghi ed assembramenti con rischi di diffondere il contagio
- Secondo il partito, ci sono carenze di organico e riduzione di posti letto
Lunghi tempi di attesa e pericolo di assembramenti con conseguente rischio di contrarre il Covid19 al Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Siracusa. Lo denunciano Alessandra Cappello e Francesco Pasqua, segretari di Rifondazione comunista Siracusa, e Mimmo Cosentino, segretario regionale del partito.
“Situazione drammatica”
“La situazione del Pronto Soccorso dell’Umberto I è drammatica e ormai fuori controllo. Per gli utenti che vi accedono, nonostante – dicono i vertici di Rifondazione comunista – il lavoro straordinario di infermieri e medici, i tempi di attesa sono lunghissimi e l’affollamento dei locali non permette nemmeno il minimo distanziamento sociale previsto per le norme anti-Covid, in sei stanze disponibili i malati in attesa arrivano a essere decine e, in alcune giornate, il numero è salito fino a 50. Una situazione pericolosissima di promiscuità tra pazienti in attesa (anche per svariate ore) del risultato del tampone (per alcuni risultato poi positivo) e pazienti con tamponi negativi”.
Carenze di organico e posti letto ridotti
Una delle ragioni di questa situazione è, per Rifondazione, la carenza di organico.
” Mancano più del 50% di medici, e molti sono ai loro primi incarichi. In più, con i tagli – dicono i responsabili di Rifondazione comunista – alla sanità pubblica avvenuti in questi anni e la scelta di far diventare l’Umberto Primo un Ospedale Covid (senza un aumento della capienza totale), i posti letto disponibili per gli utenti “non covid” sono passati da 350 a 50, e le attese, per l’impossibilità di effettuare i ricoveri, si allungano nei locali del Pronto Soccorso”.
“In tutti i reparti ci sono state riduzioni di posti letti, taluni sono stati accorpati, ad esempio chirurgia e ortopedia, e altri sono stati completamente chiusi, come avvenuto con Medicina”.
Le responsabilità
I vertici del partito puntano l’indice contro il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, il direttore generale dell’Asp Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra, ed il presidente della Regione, Nello Musumeci, con quest’ultimo “incapace di riorganizzare una sanità regionale in grado di assorbire l’impatto del Covid19”.
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