La delegazione del Pd, composta dal segretario cittadino Santino Romano e dal vice, Angelo Greco, ha incontrato nella serata di ieri Giancarlo Garozzo, leader della lista Fuori sistema per Siracusa e Ferdinando Messina, indicato dalle forze del Centrodestra come candidato alla presidenza del Consiglio comunale di Siracusa.
Messina ha anche il sostegno di Garozzo ma non quello del Mpa, che, invece, sta trattando con il sindaco Francesco Italia, per avere un proprio uomo alla presidenza dell’assemblea.
“Proseguendo il percorso intrapreso di ascolto e confronto, il Partito Democratico di Siracusa, con il segretario e il vicesegretario cittadino, ha incontrato, su invito, i due candidati a sindaco – si legge nel documento della delegazione del Pd di Siracusa – alle scorse amministrative Ferdinando Messina e Giancarlo Garozzo. Fatto salvo quanto già deciso dalla Direzione cittadina, ogni successiva evoluzione rispetto a novità politiche o istituzionali sarà oggetto di discussione e confronto negli organismi di Partito, sentite le altre forze politiche della coalizione di Centrosinistra”.
L’incontro tra il Pd, Garozzo e Messina è stato interlocutorio, il Partito democratico avrebbe in testa l’offerta politica del sindaco, maturata nella giornata di giovedì, in cui Italia avrebbe proposto una posizione nella sua amministrazione, sanando, così, gli strappi degli ultimi due anni, comprese le scintille in occasione del ballottaggio quando il Pd, irritato per il mancato apparentamento, non diede agli elettori alcuna indicazione di voto.
Naturalmente, ogni accordo presuppone un prezzo e stando a quanto circola negli ambienti politici, il Pd dovrebbe impegnarsi a votare il candidato alla presidenza del Consiglio del Mpa. Del resto, il Partito democratico nel rapporto di forza è quello che ha i numeri peggiori: dispone di 3 consiglieri, contro i 9 di Italia, ed i 4 del Mpa ma nel conto ci sarebbero due indipendenti, usciti da Fratelli d’Italia ma nell’orbita degli autonomisti.
Come ha detto a BlogSicilia un’autorevole esponente del Pd, il Partito democratico è l’ago della bilancia e quei tre consiglieri potrebbero determinare l’elezione, da qui la consapevolezza di essere essenziali in questa partita.
La decisione sulla posizione politica da assumere sarà presa in occasione della direzione provinciale del Partito democratico che si annuncia già complicata per la presenza di due anime: quella propensa ad un accordo con Italia, il cui leader è il deputato regionale, Tiziano Spada, e l’altra che, con Italia, non ci andrebbe nemmeno a prendere una granita.
Frattanto, si è costituito il gruppo consiliare Italia Viva-Fuori sistema, composto da Alessandra Barbone, Cosimo Burti e Franco Zappala’, con quest’ultimo indicato come capogruppo.