La Blue economy da rilanciare in Sicilia per il suo peso specifico. E’ l’impegno preso dal vice presidente della Regione Luca Sammartino in occasione del convegno sulla valorizzazione dei prodotti ittici della Sicilia. Appuntamento inserito nell’ambito del progetto promosso dall’assessorato regionale dell’Agricoltura e realizzato dall’associazione Bios di Carmelo Lembo. Iniziativa presentata nel castello Tafuri, di Portopalo Capo Passero, dove sono stati anche snocciolati numeri importanti. La Sicilia conterebbe circa 70 mila addetti in questo settore ed è l’8° regione in Italia con il 4,3 per cento di reddito prodotto.
Valore a tutto il pescato
“La nostra iniziativa politica – ha detto Sammartino – é finalizzata a ridare valore a tutto il pescato siciliano. Puntando al recupero di alcune varietà di pesce che sono state inspiegabilmente abbandonate. Stiamo cercando inoltre di rilanciare l’acquacoltura tipica della nostra terra e lavoreremo per realizzare una filiera completa. Dall’allevamento e dalla pesca alla trasformazione, conservazione e commercializzazione del prodotto, per portare le nostre eccellenze ittiche sulle tavole di tutto il mondo. E lo faremo attraverso mirate campagne di marketing delle produzioni di eccellenza che hanno straordinarie potenzialità per la promozione del territorio, con il valore aggiunto, per la pesca, di rappresentare la storia e l’anima tradizionale della Sicilia”.
Tante iniziative in cantiere
All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, Rachele Rocca, sindaco di Portopalo, Guido Mezzasalma, responsabile dell’unità opera operativa di Portopalo di Capo Passero del dipartimento dell’assessorato della Pesca del Mediterraneo. Ed ancora Carlo Giannetto, docente di Economia all’università di Messina, e Gaetano Maiolino, presidente del consorzio centro per lo sviluppo turistico culturale per la Sicilia. “Come dipartimento – ha spiegato Mazzasalma – abbiamo in cantiere tante iniziative per la promozione del pescato e delle eccellenze del nostro territorio. Tra queste c’è sicuramente quella degli itinerari del tonno rosso, che è una misura che punta alla valorizzazione del tonno, alla sua storia e alla civiltà delle tonnare. L’economia del mare ha certamente un valore strategico per tutto l’indotto dello sviluppo economico della nostra isola”.
I numeri in Italia
In Italia, secondo quanto sostenuto al convegno, questo settore crea un valore aggiunto di 52,4 miliardi di euro e ne attiva altri 90,3 miliardi indirettamente nel resto dell’economia. Il contributo del valore aggiunto prodotto dal settore sul totale regionale vede la Sicilia all’ottavo posto con il 4,3 per cento, un valore comunque al di sopra della media nazionale del 3,3 per cento. Per quanto riguarda l’incidenza di occupati dell’economia blu rispetto al totale regionale, Liguria, Lazio e Sardegna si attestano al 6,4 per cento, subito dopo la Sicilia al 5,5 per cento, ovvero oltre 70 mila addetti.
Filiera turistica e pesca da collegare
“La chiave di volta vincente per il rilancio del settore – ha aggiunto Gaetano Maiolino – è puntare sulla sinergia tra la filiera turistica e quella della pesca. Mirando a salvaguardare il valore e assicurandone la piena sostenibilità non solo ambientale ma anche sociale ed economica. Due esperienze virtuose che testimoniano l’efficacia di questa sinergia sono quelle realizzate nelle isole Eolie e nello Stretto di Messina. Si è vinta una sfida perché in un momento di grande crisi si è riusciti a salvaguardare l’occupazione e l’economia dei borghi marinari e il naviglio, valorizzando il prodotto del pescato siciliano non solo dal punto di vista organolettico ma anche culturale, della cucina marinara che rappresenta la nostro identità”.
Lo spettacolo suggestivo
Dopo il convegno gli ospiti si sono recati, a bordo di un’imbarcazione, nella suggestiva Fortezza Spagnola sull’isola di Capo Passero. Si è assistito allo spettacolo “Colapesce, la leggenda sull’isola”, la performance di tipo immersivo, musicale e teatrale basata sul racconto storicizzato del mito di Colapesce. Opeera scritta e diretta dalla regista Gisella Calì, che è stata inserita nel progetto dell’assessorato per la valorizzazione dei borghi marinari. Prevede road show itinerante e virtual tour e che dopo Porto Palo di Capo Passero farà tappa a Messina.
“Ringrazio l’assessorato – spiega la regista Rossella Calì – per averci dato questa possibilità di rivivere le emozioni che offre la performance, che ha già coinvolto in tre anni oltre 8 mila spettatori. Siamo giunti alla quarta edizione, ogni quadro di questa storia è un piccolo spettacolo in sé, che incastonato in angoli di un’isola dalla bellezza impareggiabile e condotto da 60 attori, musicisti e cantanti, personaggi di una leggenda che si è fatta storia, emana suoni , visioni e racconti di grande incanto”.
Commenta con Facebook