Il movimento Indipendenza contro la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Domani, alle 11,30, nella sala ovale del Comune di Messina, il segretario, Gianni Alemanno, ex ministro ed ex sindaco di Roma, illustrerà la posizione del movimento in antitesi a quella del Governo nazionale.

“Lo Stretto necessario, tuteliamo la bellezza e rigeneriamo la Sicilia” è il titolo dell’evento che chiarisce la netta contrarierà all’opera faraonica. Insieme ad Alemanno, ci saranno Fabio Granata, ex assessore regionale ai Beni culturali ed assessore alla Cultura di Siracusa, Daniele Tranchida, ex assessore regionale al Turismo, Elio Conti Nibali ed rappresentanti dei Comitati cittadini.

Alemanno, “non è una posizione ideologica”

“Dopo aver attentamente studiato le carte ed ascoltato i nostri dirigenti, è tempo che il Movimento Indipendenza prenda posizione – dice il segretario nazional di Indipendenza, Gianni Alemanno – su questo progetto che, secondo le intenzioni del Governo in carica e del ministro Salvini, dovrebbe rappresentare la più importante opera pubblica del nostro Paese. Ringrazio Fabio Granata che ha messo a disposizione la sua esperienza e il suo impegno civile per permetterci di formulare una posizione non ideologica, ma basata su precisi riferimenti tecnici e culturali”.

I dubbi di Granata dopo l’inchiesta Anas

Contro il Ponte sullo Stretto si è già espresso l’ex assessore regionale Granata che, dopo l’inchiesta dei mesi scorsi sulle commesse Anas che ha coinvolto Tommaso Verdini, figlio dell’ex senatore Denis Verdini, anche lui tirato in ballo nell’indagine, e fratello di Francesca, compagna del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, primo sostenitore dell’opera pubblica, ha sollevato dei dubbi e dei sospetti attorno all’opera.

Il coinvolgimento di Verdini

Verdini, all’epoca dei fatti,  era al vertici della società di consulenza Inver, che tra le altre cose offre consulenze alle aziende che vogliono ottenere appalti nel settore pubblico. Sono accusati di aver sfruttato le proprie conoscenze in politica per ottenere informazioni sui bandi dai dirigenti di ANAS, in cambio di favori e promozioni, e passarle ad alcuni clienti di Inver in modo da favorirli, in cambio di denaro. Il passaggio di informazioni riservate avrebbe insomma permesso ai clienti di Verdini di presentare offerte migliori dei concorrenti, ai dirigenti di ANAS coinvolti di ottenere vantaggi politici e ai Verdini di arricchirsi.

“Gli incontri di Salvini”

“Prima dell’approvazione del decreto sul Ponte, certamente vi erano stati incontri tra Salini, Salvini e il presidente del comitato scientifico Prestininzi.  In particolare Matteo Salvini, prima di varare il decreto Ponte, aveva incontrato l’ex ministro Pietro Lunardi e il costruttore Pietro Salini” afferma l’ex assessore Granata.

“Il primo, Lunardi, da Ministro  del governo Berlusconi,  aveva seguito – dice Granata – la gara per l’affidamento del progetto dell’opera,  gara poi vinta dal consorzio Eurolink. Il secondo, Salini, è il patron dell’azienda, oggi Webuild, che detiene oltre il 40 per cento delle azioni del consorzio in questione e che adesso si rivede in pista per l’opera, nonostante avesse fatto una causa miliardaria allo Stato”.

Risorse sottratte ad altre opere

Infine, l’ex assessore Granata ritiene che l’opera dreni ingenti risorse per altre infrastrutture strategiche in Sicilia. “Contemporaneamente anche nella manovra oltreché nel Pnrr,  il Governo sottrae enormi risorse agli interventi su Ferrovie, strade, rischio idrogeologico, rammendo urbano, soprattutto in Sicilia e in Calabria”.

“Operazione propagandistica”

Granata non ha dubbi su cosa rappresenta questo progetto. “Si tratta di una grottesca operazione propagandistica e clientelare, priva di un vero progetto esecutivo e con lacune praticamente insormontabili, sottolineate dalle centinaia e centinaia di osservazioni sostanziali formulate dal Ministero dell’Ambiente, dalla Commissione tecnica del Ministero delle Infrastrutture, dagli Ordini professionali, delle Associazioni e dei Comitati Cittadini e che prevede l’autentica follia di un piano espropri surreale che dovrebbe portare alla demolizione di migliaia di abitazioni
e di spazi pubblici per edificare due mostruosi piloni di oltre 400 metri d’altezza, non solo piantati sopra due enormi faglie sismiche ma che pregiudicherebbero per sempre uno dei Paesaggi naturali, storici e mitologici più belli e importanti al Mondo”.

 

 

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