• Un uomo di 43 anni ha sottoscritto una polizza assicurativa poi svelatasi falsa
  • Ha eseguito un bonifico sul conto del truffatore, un migrante che vive a Forlì
  • La polizia di Noto ha denunciato il truffatore

Gli agenti del commissariato di polizia di Noto hanno denunciato un giovane di 23 anni, originario del Ghana, residente a Forlì, per una truffa ai danni di un 43enne di Rosolini, nel Siracusano.

L’indagine

L’indagine, coordinata dal dirigente Paolo Arena, è stata avviata il 19 settembre scorso dopo la segnalazione del raggiro da parte della stessa vittima che, nelle settimane precedenti, aveva sottoscritto una polizza assicurativa online. Era stato allettato dall’offerta, per cui non ci avrebbe pensato due volte a cogliere l’occasione e così avrebbe anche eseguito un bonifico.

Il contatto su WhatsApp

Ad attirarlo nel tranello è stata la circostanza che la polizza era riconducibile ad una società di assicurazione molto nota e poco dopo aver dato il suo numero al finto operatore avrebbe ricevuto il preventivo di spesa su WhatsApp ed quel punto  avrebbe provveduto a saldare. Non ricevendo i voucher, avrebbe chiamato quel numero, ma l’utenza risultava disattivata, per cui solo allora ha compreso di essere rimasto vittima di una truffa.

Truffatore identificato

Gli accertamenti  della polizia di Noto sull’utenza cellulare e sul beneficiario del bonifico, hanno consentito di risalire all’identità del truffatore, “un cittadino di nazionalità ghanese con diversi precedenti specifici per truffa, residente a
Forlì” fanno sapere dal commissariato di polizia di Noto.

Il caso del poliziotto

Il poliziotto Fabrizio La Mantia coinvolto nell’operazione “Dirty Cars”, sulla truffe alle assicurazioni nell’ambito della quale è stata eseguita dalla Squadra Mobile, tra le altre, l’ordinanza che dispone la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stato sospeso dal servizio. Lo rende noto la questura di Palermo. Quaranta auto e un giro d’affari di circa un milione di euro. Sono questi i numeri della truffa alle assicurazioni che tre fratelli palermitani avrebbero messo in piedi come ricostruito dalle indagini dei carabinieri di Misilmeri.