L’inchiesta della Procura di Siracusa sulla pioggia oleosa tra Siracusa e Melilli, causata da un malfunzionamento di un impianto di distillazione del greggio della raffineria Isab Sud di Siracusa, apre un fronte, quello della prevenzione e dei controlli da parte del personale dell’Arpa.
Se lo chiedono soprattutto all’assessorato al Territorio ed Ambiente, guidato da Giusi Savarino, subentrata al posto di Elena Pagana, che ha chiuso la sua esperienza nel Governo Schifani poco dopo le elezioni europee, coincise con il successo elettorale di Ruggero Razza, consorte della Pagana, che ha ottenuto un seggio a Bruxelles.
E così, secondo quanto filtra da alcune indiscrezioni, l’assessorato ha chiesto una relazione ai tecnici dell’Arpa Siracusa sulla pioggia oleosa ed anche chiarimenti sui controlli nella zona industriale del Siracusano, che custodisce il secondo polo petrolchimico più grande d’Europa: qui si raffina il 22% del carburante che finisce in tutti i veicoli in Italia.
Secondo fonti interne all’Arpa, il personale a disposizione è ridotto all’osso, i pensionamenti hanno creato un buco nell’organico e senza concorsi appare impossibile coprire quella voragine. Insomma, la coperta è cortissima e sono in tanti a chiedersi come è possibile che un’area strategica come il Petrolchimico, sito strategico nazionale, al centro anche di un intrigo internazionale nei mesi successivi allo scoppio della guerra in Ucraina, considerata la presenza dei russi della Lukoil, sia sprovvista di una rete di controllo ambientale efficace.
Un problema che riguarda il personale regionale di altri enti, basta fare un salto ad Enna per comprenderlo: il museo Varisano di Enna è stato tra i pochi a chiudere in occasione di Ferragosto per mancanza di personale ma nei prossimi mesi i visitatori potrebbero non metterci più piede. Anche qui, mancano le persone, in tanti sono andati in pensione e non sono stati sostituiti.
L’impianto dell’Isab è stato posto sotto sequestro dalla Procura di Siracusa anche se l’azienda può utilizzarlo, altrimenti la produzione dovrebbe fermarsi. In ogni caso, sempre alla Regione si guarda con preoccupazione a questa vicenda, in questo caso, non sotto l’aspetto ambientale ma occupazionale. Ad alzare le antenne è l’assessorato al Lavoro ed al Welfare che teme, alla luce dei possibili sviluppi dell’inchiesta della Procura di Siracusa, dei cambi di strategia dell’azienda, tali da compromettere i livelli occupazionali.