Sindacati, deputati nazionali e regionali e Confindustria chiedono compatti al Governo nazionale di aiutare le aziende del Petrolchimico di Siracusa per evitare un disastro economico ed occupazionale. La voce fuori dal coro è quella della Fiom Cgil Siracusa che, con il suo segretario, Antonio Recano, invoca, invece, la fine dell’industria basata sull’energia fossile, la raffinazione del petrolio insomma.
“Come metalmeccanici pensiamo occorra – spiega il segretario della Fiom Cgil Siracusa – il coraggio di abbandonare “quell’impronta fossile” che ha caratterizzato per 70 anni la presenza industriale a Siracusa, di pretendere un cambio di paradigma verso un modello industriale moderno, sostenibile che a partire dalle bonifiche e dalla rinascita di un distretto manifatturiero, crei sviluppo e nuovi posti di lavoro”.
La Fiom Cgil ricorda che negli anni passati l’area di Punta Cugno, nel territorio di Melilli ma ricadente nella zona industriale, è stata usata per produrre pale eoliche, poi azzoppate dal Governo regionale, in quel periodo guidato da Raffaele Lombardo, e piattaforme petrolifere. “Queste aree, in stato di abbandono, potrebbero essere bonificate e riconvertite per sviluppare progetti e utilizzando il know-how acquisito dalle maestranze realizzare un polo
metalmeccanico moderno e sostenibile, capace di dare lavoro migliaia di metalmeccanici” assicura Recano.
Secondo la Fiom Cgil, il destino del fossile è segnato dopo la decisione dell’UE di dire addio ai mezzi alimentati a benzina ed a diesel a partire dal 2035. “Occorre avere la giusta attenzione alla salute pubblica ma visto che le imprese sembrano esclusivamente interessato a tirare a campare e a fare profitti fino a quando gli sarà
consentito, il Governo faccia la propria parte e rimetta in mani pubbliche il futuro di Priolo” spiega il segretario della Fiom Cgil Siracusa, Antonio Recano.
“Ma perché tutto questo possa realizzarsi occorre necessariamente che scendano in campo i sindacati, le forze sociali, le istituzioni e l’intero territorio in un contesto di unità e condivisione per provare a trasformare la crisi del Petrolchimico in un’opportunità di riscatto per tutto il territorio” conclude Recano.