Una mozione, presentata da 41 deputati nazionali di diverso orientamento, tra cui Pd, M5S e Forza Italia, è stata deposita per impegnare il Governo agli aiuti alla raffinazione.
Le risorse, secondo quanto sostengono i parlamentari, sono dentro il cosiddetto Fondo per la transizione giusta che comprende “7,5 miliardi di euro dal quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e 10 miliardi di euro supplementari dallo strumento europeo per la ripresa” si legge nella mozione.
La scelta del Governo di vietare a partire dal 2035 la vendita di veicoli alimentati con carburante e diesel ha di fatto chiuso la porta alla raffinazione del petrolio e così molti aziende, tra cui colossi come Lukoil, potrebbero lasciare i territori, tra cui la Sicilia, entro i prossimi 2 anni. Per cui, in attesa dell’energia verde, vi sarebbe il collasso di un intero settore che incide parecchio nel Pil italiano, da qui la decisione di fare pressing sul Governo per aiutare le aziende a percorrere il sentiero della transizione energetica.
“Tra i numerosi settori produttivi fondamentali per l’economia del nostro Paese, che hanno evidenti difficoltà ad adeguarsi alla transizione energetica, vi sono, per fare un solo esempio tra i tanti, i grandi impianti industriali e i poli per la raffinazione del petrolio. Nella sola Sicilia detti poli assorbono quasi il 46 per cento della capacità di raffinazione del Paese” scrivono i parlamentari.
“È quindi necessario prevedere forme di reale sostegno alle imprese che devono sostenere crescenti costi per potersi riconvertire e comunque per rispettare e adeguarsi ai sempre più ambiziosi standard ambientali di prodotto e di processo” spiegano i firmatari della mozione.
Nella loro mozione, i parlamentari intendono impegnare il Governo ad aumentare le risorse previste nel Fondo.
“Occorre avviare tutte le iniziative nell’ambito dell’Unione europea, volte ad implementare le risorse del «Fondo per una transizione giusta» per sostenere i territori maggiormente colpiti dalla transizione verso la neutralità climatica, anche al fine di ricomprendere ulteriori territori italiani in aggiunta a quelli già individuati dai piani territoriali per una transizione giusta”.
“L’intento di queste azioni – spiegano Ficara e Scerra, parlamentari del M5S – è quello di accompagnare il settore petrolchimico, compreso il polo industriale di Siracusa, in quella riconversione che segue le linee per la tutela dell’ambiente dettate dall’Ue”.