Due operai ustionati, seppur in modo lieve, ed un contuso: è il bilancio di un incidente avvenuto stamane, intorno alle 9, all’interno della raffineria Isab Sud di Priolo, incastonata nel Petrolchimico di Siracusa.
L’allarme è arrivato alla Protezione civile di Priolo ed alla Prefettura di Siracusa e secondo quanto emerge da una prima ricostruzione dei fatti si è verificato nello stabilimento Isab Lukoil “un fenomeno di fumosità dall’unità 1600 generato da una pompa di fondo colonna”.
Il fumo ha investito due operai che sono stati trasportati al Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I insieme all’altro contuso ma le loro condizioni non sarebbero gravi. Secondo quanto diffuso dalla Isab Lukoil, il problema è rientrato e non vi sono criticità nell’impianto.
Il mese scorso si è verificato lo scoppio di un incendio nell’impianto di gassificazione Isab nella disponibilità del gruppo russo Lukoil con due operai feriti.
Appena due mesi fa, si era verificato uno sfiaccolamento allo stesso impianto di gassificazione. In quella circostanza, la proprietà aveva comunicato che “lo sfiaccolamento con relativa fumosità è avvenuta nell’ambito dell’avviamento del gassificatore 2 e fermata del gassificatore 1”.
Gli stabilimenti Isab Lukoil sono al centro di una partita internazionale per via della partecipazione russa nelle raffinerie e nell’impianto di gassificazione. La minaccia è costituita dalle sanzioni, concernenti il blocco delle importazioni di petrolio dalla Russia a partire dal gennaio del 2023.
“Le sanzioni – spiega il parlamentare regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo – entreranno in vigore dal gennaio del prossimo anno ma sarà possibile, da qui fino alla fine del 2022, importare petrolio solo in caso di contratti di approvvigionamento già sottoscritti”.
“Lukoil – aggiunge Cafeo – non si trova in questa condizione, per cui lo slittamento all’inizio del prossimo anno delle sanzioni all’importazione del greggio russo non rinvia il pericolo per la produzione nel Petrolchimico, anzi lo crea subito”.