Il presidente del Consiglio Draghi dimostri di non essere a capo di un Governo a trazione settentrionale. Lo affermano, in una lettera, le deputazioni regionali e parlamentari di Siracusa del M5S che chiedono al premier azioni concrete per scongiurare la crisi del Petrolchimico, minacciato dall’ipotesi di nuove sanzioni alla Russia.
Al centro della zona industriale siracusana c’è Isab Lukoil che possiede due raffinerie e se prima del conflitto c’erano sentori di smobilitazione per via di un piano della Transizione energetica che non concederà aiuti alle imprese petrolchimico, oggi gli effetti della guerra in Ucraina rischiano di accelerare i piani di fuga dalla Sicilia.
Tutela contro i boicottaggi a Isab Lukoil
Peraltro, Isab Lukoil sta subendo dei boicottaggi di alcune aziende che hanno deciso di interrompere i rapporti di lavoro. “La posizione di Isab Lukoil, una delle più grandi raffinerie italiane, è particolarmente critica a causa degli sviluppi della guerra tra Russia e Ucraina. Già un mese fa avevamo sollecitato il Ministero dell’Economia – dicono Ficara, Scerra, Pisani, Marzana, Zito e Pasqua – chiedendo una sorta di garanzia pubblica come scudo dalle ingiustificate azioni di boicottaggio che hanno, sin qui, messo a rischio l’operatività del grande impianto industriale che dà lavoro a migliaia di persone e che assicura una parte importante del PIL economico siciliano, oltre a rifornire di benzina e gasolio una ampia fetta del mercato nazionale”.
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