Le notizie sugli esuberi decretati dalla Sasol, l’allarme dei sindaci del Siracusano che si sono detti pronti alla mobilitazione, temendo un tracollo del Petrolchimico capace di sfamare tra diretti ed indotto circa 10 mila famiglie, ed un piano di Transizione energetica incompleto ha fatto scattare la luce rossa al Governo nazionale.
Il deputato nazionale di Fratelli d’Italia, Luca Cannata, ha sollecitato, a margine della direzione nazionale di FdI a Roma, il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, che ha definito un calendario per incontrare i manager delle principali imprese della zona industriale.
Gli incontri a Roma
“Entro i primi 10 giorni di febbraio – dice Cannata – il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, incontrerà le aziende della zona industriale di Siracusa, continuando in un ciclo di confronti operativi a Roma. L’obiettivo è studiare soluzioni concrete e definire i temi strategici per garantire la salvaguardia del polo petrolchimico, asset fondamentale per l’economia locale e nazionale”.
I nodi del Petrolchimico
Le vertenze dentro la zona industriale sono diverse ed altrettanto complesse: c’è, innanzitutto, la crisi economica che sta attraversando Goi Energy, proprietaria delle due raffinerie Isab, il cuore pulsante del Petrolchimico, che avviato, come annunciato dalla Cgil Siracusa a Talk Sicilia, un concordato preventivo con i creditori. Un segnale chiaro che testimonia le difficoltà del comparto ma essendo tutta la zona industriale piuttosto legata non sorprende la decisione della Sasol di imprimere dei tagli alla forza lavoro.
I timori dei sindaci
Fatto che ha destato molto clamore al punto che i sindaci dell’area industriale, come Giuseppe Carta, Francesco Italia, e Peppe Di Mare, rispettivamente primi cittadini di Melilli, Siracusa ed Augusta, hanno lanciato l’idea della mobilitazione a cui hanno detto di aderire Cisl e Uil.
La Transizione energetica a rilento
Si parla dalla Pandemia della Transizione energetica nel Polo industriale ma fino ad ora solo l’Eni, peraltro con un annuncio a sorpresa, ha deciso di intraprendere questa strada, mettendoci risorse proprie, considerato che è previsto un piano di investimento di circa 900 milioni di euro. L’impianto di cracking di Versalis chiuderà e da quanto sostenuto da Eni sarà riconvertito in uno stabilimento per produrre biocarburante. E le altre aziende? Non ci sono investimenti all’orizzonte, né privati né pubblici.
Cannata, “pronti a risolvere le difficoltà”
Dispesa ottimismo il deputato nazionale di FdI, Luca Cannata. “Con il nostro Governo Meloni abbiamo già dimostrato con i fatti di essere presenti e di risolvere le difficoltà del territorio. Gli ulteriori incontri con il ministro Urso rappresentano un passo decisivo in questa direzione, per dare certezze agli imprenditori, ai lavoratori e all’intero indotto. Siamo al lavoro – conclude Cannata – per costruire risposte fattive e durature. Il nostro obiettivo è chiaro: proteggere il tessuto industriale, salvaguardare l’occupazione e rilanciare la zona industriale di Siracusa come motore produttivo del Paese”.
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