Sarebbero stati destinati anche ai negozi di acquariologia di Catania e Siracusa gli animali protetti sequestrati presso l’aeroporto di Fiumicino dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma e dal Servizio CITES del Corpo Forestale dello Stato.
Oltre due tonnellate di coralli vivi duri del tipo Catalaphyllia, Euphyillia, Fungia, Scolymia, Welisophyllia e ben 25.000 pesci tropicali, tra cui le specie Acanthurus Leucosternon, Pomacantuhs Imperator, Heniochus Acuminatus, Lion Fish, Lysmatadebelius. L’intera partita avrebbe fruttato circa 250 mila euro. Pochi dubbi sul fatto che l’imponente quantità doveva servire gli imminenti acquisti natalizi.
A riprendere la presunta movimentazione c’era “il fratello degli animali” Edoardo Stoppa e la troupe di Striscia la Notizia.
L’intervento, coordinato dal Sostituto Procuratore Mirko Piloni della Procura della Repubblica di Civitavecchia, scaturisce dalle indagini avviate a seguito di controlli su alcune spedizioni in arrivo dall’Indonesia e da Singapore apparentemente regolari, in quanto corredate dalla documentazione doganale e dalle necessarie certificazioni CITES.
Sembrerebbe che grazie alla presunta collaborazione di un grossista nei pressi di Roma, sia i coralli che i pesci, invece di giungere all’azienda importatrice, sarebbero stati dirottati ai negozi di acquari di numerosi città italiane. Oltre che nel catanese e nel siracusano, il carico avrebbe fatto tappa anche in provincia di Ravenna, Latina, Roma, Frosinone, Pescara, L’Aquila, Campobasso, Napoli, Salerno, Potenza.
Tale commercio, sottolinea la Guardia di Finanza, avrebbe violato le procedure previste dalla normativa di settore italiana ed internazionale, tra cui la Convenzione di Washington che tutela le specie di flora e di fauna in via di estinzione, alle quali appartengono la maggior parte delle specie sequestrate.
Ad essere scoperto anche il probabile metodo utilizzato per la consegna degli esemplari. I Finanzieri del Gruppo di Fiumicino, coadiuvati dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato, dopo aver seguito il camion carico di coralli e pesci, individuavano in un anonimo piazzale nei pressi dell’area Cargo City di Fiumicino, il luogo ove sarebbe avvenuto lo smistamento del carico per le diverse località, Sicilia compresa.
Gli inquirenti, sottolineano come tutto ciò sarebbe avvenuto senza il minimo rispetto delle procedure inerenti il trattamento e la movimentazione di fauna tropicale, con il rischio di ulteriori inutili sofferenze per le delicate specie trasportate che, sempre secondo gli inquirenti, sarebbero state rese deboli dal lungo viaggio e dalle condizioni di viaggio.
I sei presunti responsabili, compreso il titolare della società nei pressi di Roma, sono stati denunciati, a vario titolo, e dovranno ora difendersi dall’accusa dei reati di maltrattamento di animali, violazioni alle leggi e regolamenti inerenti l’importazione e commercializzazione di specie animali protette dalla Convezione di Washington, nonché contrabbando aggravato.
Tutti gli animali sono stati trasferiti in sicurezza presso l’Acquario di Livorno ed il Museo di Storia Naturale di Calci (PI), specializzati nella cura e sostentamento di questi animali.