“Inquieta sempre di più il fatto che la pedopornografia diventa ancora più struttura organizzata per il traffico, non di semplici foto o video, ma di rappresentazione reale di abusi su minori. Non dobbiamo mai dimenticare che chi è rappresentato e trafficato sono bambini, già abusati, sopravvissuti all’abuso e forse speriamo di no, cancellati nella loro infanzia. L’abuso sessuale e la pedopornografia sui minori è un vero e proprio omicidio psicologico”.
Così don Fortunato Di Noto, presidente di Meter, dichiara a margine dell’operazione della Polizia Postale di Torino che ha visto oggi arrestate diverse persone, come anche decine di indagati.
Meter solo ieri, ha denunciato più di 32.000 video pedopornografici di bambini di sesso maschile, mentre migliaia sono le segnalazioni e denunce che da gennaio ad oggi nel suo monitoraggio della rete ha inoltrato a diverse polizie di tutto il mondo, anche quella italiana.
“E’ la dimostrazione che ormai non si può più aspettare – continua don Di Noto. E’ triste pensare anche al coinvolgimento, in questa operazione di un sacerdote e di insospettabili cittadini, giovani, adulti, padri professionisti a cui rivolgiamo un forte appello: abbiano il coraggio di ammettere le loro responsabilità su un reato e, se sono credenti, su un peccato gravissimo, che è l’abuso sui minori che passa e si concretizza anche attraverso la pedopornografia che è violenza, abuso, reato grave che stappa l’innocenza ai bambini.
Ribadiamo sempre che non solo bisogna condannare e contrastare, ma anche continuare nei percorsi di prevenzione e informazione, affinché questi aberranti reati non accadano più”.
Aumentano i predatori di bambini sul web, una realtà più volte denunciata da Meter.
Gli investigatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno eseguito 26 decreti di perquisizione e indagato altrettanti soggetti, responsabili di detenzione e diffusione di materiale realizzato mediante sfruttamento di minori degli anni 18 e al sequestro di migliaia di file. Sono stati arrestati, rispettivamente in Campania, Puglia e Piemonte, un sacerdote, un 37enne tecnico informatico e il creatore del canale a pagamento oggetto dei primi accertamenti, un ragazzo all’epoca dei fatti minorenne.
L’attività, diretta dalla Procura di Torino e coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online, ha riguardato tutto il territorio nazionale, impegnando nelle operazioni di perquisizione 11 Compartimenti della Polizia Postale.