“Il nostro capogruppo all’Ars ha un procedimento in corso, il partito ha ritenuto che, comunque, potesse candidarsi al Consiglio comunale di Palermo”. Lo afferma Bruno Marziano, ex assessore regionale, e leader della corrente orlandiana del Pd Siracusa in merito alle polemiche legate all’adesione al Partito democratico del sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, ex di Forza Italia.
Il processo a Carta
L’area Dem siracusana, legata a Gaetano Cutrufo, ha contestato l’ingresso di Carta, ricordando il processo a cui è sottoposto e Statuto alla mano questa vicenda lo renderebbe non candidabile alle elezioni regionali, che sono dietro l’angolo.
La deroga come per Lupo
Per Marziano, il Pd potrebbe usare una deroga, come accaduto, nella tesi dell’ex assessore regionale, per Giuseppe Lupo, rinviato a giudizio nel novembre del 2019 per corruzione. “Nella vicenda relativa al sindaco di Melilli – dice l’ex assessore regionale del Pd, Bruno Marziano – bisogna usare il senno politico e valutare quello che si guadagna in termini di consenso elettorale ed il danno di immagine che si potrebbe determinare”.
“Giudizio per sindaco è un problema”
“La vicenda giudiziaria che interessa il sindaco di Melilli è un problema: un rinviato a giudizio – dice Marziano – si può scrivere nel Pd ma secondo un articolo dello Statuto lo stesso potrebbe non essere candidato. Questo è, a mio giudizio, il vero problema, sotto l’aspetto giudiziario e politico. Fermo restando, che i partiti possono decidere sulla base della valutazione dei reati per cui gli imputati sono sotto processo, per cui ci sono delle deroghe“.
Carta “salta” incontro con Chinnici
Ieri, a Siracusa, è arrivata la candidata alle Primarie del Centrosinistra, Caterina Chinnici, “scortata” dal segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo. Tra i tanti esponenti del Pd di Siracusa, tra cui Marziano, Gaetano Cutrufo, Paolo Amenta e Raffaele Gentile, non c’era proprio il sindaco di Melilli che, probabilmente, per motivi di opportunità ha preferito starsene lontano.
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