E’ scontro aperto nel Pd di Siracusa specie dopo le parole del parlamentare regionale del Pd, Tiziano Spada che, a BlogSicilia, ha annunciato ricorsi alla Commissione nazionale di garanzia per contestare la validità del congresso provinciale previsto per il 26 gennaio.
A replicare è l’ex assessore regionale Bruno Marziano, storico esponente del Pd, legato all’area Schlein, che, punto per punto, risponde alle contestazioni di Spada. Marziano torna indietro nel tempo, spiegando le fasi precongressuali che, nella sua analisi, hanno consentito pari rappresentanza a tutte le componenti.
“Il commissario Nicita, nell’ottica di tutelare le minoranze, ha nominato – dice Marziano a BlogSicilia – un sub commissario per lo svolgimento del congresso ed una commissione in modo che potesse rappresentare tutte le componenti del Pd. Anzi, in questa commissione non c’è un rappresentante della mia area, quella orlandiana dentro l’area Schlein, ma, pur essendo cospicua, in termini di iscritti, abbiamo accettato di proseguire il percorso che portasse al congresso. Contestualmente, sono stati mossi dei passi, condivisi, sul tesseramento ed altre regole d’ingaggio, per cui tutto è avvenuto alla luce del sole”
L’ex assessore regionale ed ex presidente della Provincia di Siracusa risponde a Spada sulla sottoscrizione della tessere cartacee che, regolamento alla mano, non possono superare, in ogni circolo, il 30% delle sottoscrizioni dello scorso anno. Secondo Spada, c’è stato uno sforamento della soglia.
“Sostengo, con forza, che non vi è stata alcuna irregolarità. Non c’è stato – dice Marziano – alcun superamento di quella soglia, magari qualcuno è solo scontento perché in alcuni circoli è andato male. Avendo Spada annunciato ricorsi lo faccia pure, certo che questo non è il modo migliore per affrontare il congresso, peraltro muovendo delle contestazioni su tesseramenti legittimi”
Marziano prende le difese dell’ex deputato regionale, Mario Bonomo, e di Gaetano Cutrufo, attaccati da Spada.
“Mario Bonomo – dice Marziano – è stato un deputato regionale del Pd che è stato investito da una inchiesta giudiziaria da cui ne è uscito assolto con formula piena al terzo grado di giudizio. La sua storia politica è chiara e dopo la parentesi nel Mpa, ha chiesto di entrare nel Pd. Non mi pare che si possa dire ad una persona come Mario Bonomo di stare lontano dal Pd. Per quanto concerne Cutrufo ha assunto cariche nella dirigenza regionale del Pd, alle amministrative di Siracusa non mi pare che si sia candidato contro la candidata a sindaco del Pd e non è stato certo lui a sottoscrivere, al ballottaggio, un’alleanza con il Centrodestra”
E poi c’è il caso Pachino sollevato da Spada che contesta la scelta del Pd di avere sostenuto una candidata a sindaco, Barbara Fronterrè, che aveva in coalizione la lista della nuova Dc di Cuffaro nonostante le indicazioni contrarie del Pd Sicilia.
“Spada sostiene che la sua parte politica, convergente su Emiliano Ricupero, non abbia sostenuto la candidata del Centrosinistra Barbara Fronterré perché nella coalizione c’era la nuova Dc di Cuffaro ma quest’ultima era presente perché proprio l’area di Spada è andata via in quanto rivendicava la candidatura di Ricupero, per cui la presenza della Dc è frutto di quella scellerata scelta di lasciare la coalizione”
“Spada tenta solo di girare la frittata – dice Marziano – ma l’aspetto più grave è che ha sostenuto, al ballottaggio, il candidato del Centrodestra, il quale ha vinto per 8 voti. Spada è colui che ha consegnato la città di Pachino alla destra di Gennuso. Si dovrebbe vergognare e dico che è questo il mondo al contrario, non quello del generale Vannacci.
Il parlamentare regionale, Tiziano Spada, ha anche contestato la presenza di un esponente del Pd nella giunta del sindaco di Buscemi, esponente della Destra.
“Quando – sostiene Marziano – dice che il Pd è nella giunta di Buscemi riferisce una circostanza non vera, sperando che tutti se la bevano. Parliamo di una comunità di circa 1000 abitanti con candidati che si sono presentati in liste civiche, peraltro in un sistema elettorale che premia la lista più votata. Il vicesindaco di Buscemi appartiene al Pd ma non assume quella carica perché indicato dal Pd ma per quello che lui rappresenta nella sua comunità come persona”.
“Peraltro, mi risulta che Spada – aggiunge Marziano – non versa la quota, da deputato regionale, al partito che è di 500 euro mentre, in altri tempi io e Cirone Di Marco, ogni mese, da militanti del Pd, consegnavamo una quota cospicua, 3500 euro, per sostenere il nostro partito. Con quale autorevolezza Spada parla? Peraltro, complessivamente percepisce 11 mila euro”.
L’ex assessore regionale, Bruno Marziano, accusa il gruppo riconducibile a Spada di avere sempre ostacolato il Pd. “Già nella segreteria Adorno abbiamo – riferisce Marziano – assistito ad un massacro continuo con il presidente dell’Assemblea (Paolo Amenta ndr) che non convocava mai l’assise ed ora si preparano a fare la stessa cosa? Mi spiace per loro, la mia idea è che lui ha l’ansia di perdere il congresso in modo clamoroso. In politica c’è una regola: si può essere minoranza in un partito e chiedere di essere rispettati e coinvolti. Ed è questo che si è tentato di fare ma se ci si comporta come opposizione, peraltro in modo brutale, è evidente che questa stessa parte politica non può essere trattata come una minoranza”.
L’ex deputato regionale, Mario Bonomo ha replicato alle dichiarazioni di Spada. “Mi meraviglio e stupisco per le parole cariche di rancore e i toni livorosi usati dall’onorevole Tiziano Spada nei miei confronti , e pensare che in famiglia avevamo deciso di votarlo alle prossime regionali”.