Quasi mille persone, provenienti da tre province (Siracusa, Ragusa, Catania) hanno preso parte alla passeggiata alla Pillirina per chiedere l’istituzione della Riserva terrestre e bloccare la realizzazione di un residence in questa area naturalistica. La manifestazione è stata organizzata da Legambiente, Natura Sicula, Lipu, Wwf, Arci, Slow Food Siracusa, Club Alpino Italiano Siracusa, Rifiuti Zero. Le associazioni sostengono che l’iter di istituzione della Riserva Naturale Orientata “Capo Murro di Porco e Penisola della Maddalena”, iniziato ben 11 anni fa e fermo da più di 7.
“Comune pressi la Regione”
“Chiediamo un’assunzione generale – spiegano gli ambientalisti – di responsabilità da parte della classe politica locale. A cominciare dal Comune di Siracusa che deve chiedere alla Regione Siciliana di concludere immediatamente il procedimento di istituzione dell’area naturale protetta, dichiarandosi disponibile a ribadire, qualora fosse ritenuto necessario, in una nuova conferenza il proprio assenso”.
Pillirina come Vendicari
Le associazioni, allo stesso tempo, chiedono un aiuto alla deputazione regionale siracusana. “La tutela di quest’area dall’indubbio valore naturalistico e paesaggistico attraverso l’istituzione della riserva naturale costituisce l’unica prospettiva di fruizione sostenibile di questo sito. La riserva, allo stesso tempo, è anche una grande opportunità per accrescere l’economia della città e imboccare con decisione la strada di uno sviluppo economico realmente sostenibile, come è accaduto tanto tempo fa, per fare solo un esempio, a Vendicari, risparmiata in passato da porti turistici e raffinerie, e oggi una delle riserve più belle e visitate di Italia, che dà lustro all’intero Sud-Est della Sicilia.
Il progetto del residence
La società Elemata ha un progetto per la realizzazione di un residence che dovrebbe sorgere sui ruderi di una vecchia batteria militare risalente alla Seconda guerra mondiale. Legambiente ha presentato ricorso al Tar di Catania che, però, ha rigettato l’istanza in quanto presentata in ritardo. L’associazione, insieme a Natura sicula, ha fatto appello al Cga di Palermo.
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