E’ prevista nella tarda mattinata di oggi l’udienza di convalida nei confronti di Vincenzo Cafra, il parroco della chiesa Madre di Sortino, arrestato dai carabinieri con l’accusa di estorsione.
Secondo quanto emerge nella ricostruzione degli inquirenti, il sacerdote avrebbe preteso dei soldi, 100 euro, per la celebrazione di un funerale ed a quel punto è scattata una denuncia ai militari che sono entrati in azione alla consegna del denaro. Il sacerdote, davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale, avrà la possibilità di difendersi e chiarire la sua posizione.
“Rimango sbigottito per quanto accaduto ma sono fiducioso che la magistratura di Siracusa ed il parroco possano chiarire quanto accaduto che lascia un profondo sconforto nella nostra comunità” dice in un video messaggio il sindaco di Sortino, Vincenzo Parlato.
L’arresto del sacerdote ha, inevitabilmente, creato una ampia discussione sui termini della vicenda, del resto versare una quota di denaro, in occasione di funzioni religiose, è prassi assai diffusa. Certo, secondo quanto emerso dalle indagini, quella somma, intorno ai 100 euro, sarebbe stata pretesa e non chiesta ma su questo aspetto l’interrogatorio al palazzo di giustizia consentirà di comprendere meglio come sono andate le cose.
A scendere in campo, a difesa del parroco della chiesa Madre di Sortino, è stato l’ex assessore alla Cultura di Siracusa, Paolo Giansiracusa.
“Si pagano i matrimoni celebrati dice Giansiracusa – negli uffici e nelle sedi di rappresentanza dei comuni? Si paga l’affitto dei saloni senatoriali di Catania, Palermo, Siracusa ? Si paga a Taormina l’affitto delle sale di Palazzo Corvaja, dei bassi del Palazzo dei Duchi Santo Stefano? Si pagano i saloni delle Camere di Commercio? Si paga l’utilizzo del suolo pubblico e degli spazi mercatali in qualsiasi città del mondo? Si paga, eccome ! Certamente non la miseria di cento euro”.
“Ho l’impressione che per i servizi – prosegue l’ex assessore Giansiracusa – della chiesa si sia scatenata la caccia alle streghe. Qualcuno con qualche pregiudizio vorrebbe far passare una banalissima offerta con un pesante tributo. Calmiamoci e riflettiamo, le attività di culto sopravvivono grazie alle offerte dei fedeli. Un tempo le confraternite raccoglievano offerte tutto l’anno, per i servizi liturgici o altro. Adesso paghiamo l’ultima versione del telefonino 1.500 euro, senza colpo ferire, però facciamo strarnazzi, fischi e polveroni per una più che legittima contribuzione alle attività di culto”