Con l’arrivo della bella stagione ed alla vigilia delle rappresentazioni classiche al Teatro greco di Siracusa, il Parco archeologico diventa l’attrazione principale per i turisti. Contestualmente, come da tradizione, l’area parcheggio in via Ettore Romagnoli si popola di parcheggiatori abusivi, nonostante vi siano ben impresse sull’asfalto le strisce blu, insomma la sosta a pagamento.
Parcheggiatore seriale
Un uomo di 40 anni, siracusano, nello scorso fine settimana si è presentato in “divisa” da parcheggiatore riscuotendo i soldi di ignari vacanzieri ma la cosa non è passata inosservata, infatti una segnalazione è arrivata alla sala operativa della Questura di Siracusa.
Una pattuglia si è presentata in via Romagnoli, trovando l’uomo impegnato nel suo “lavoro”: i poliziotti hanno riconosciuto il 40enne, noto parcheggiatore abusivo, che è stato denunciato per aver violato il “Daspo Urbano e la conseguente disposizione di non stazionare nell’area del sito archeologico della Neapolis” spiegano dalla Questura.
La vicenda dei parcheggiatori al Parco archeologico
Quella dei parcheggiatori abusivi nell’area del Parco archeologico è una vecchia storia che ha avuto anche una vicenda giudiziaria nell’ambito del procedimento legato all’intimidazione all’ex sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, la cui auto, parcheggiata sotto casa, nel novembre del 2017, venne data alle fiamme. In 4 furono tratti in arresto, uno di questi Andrea Amato, 39 anni, è stato recentemente condannato in via definitiva a 4 anni e 6 mesi di reclusione.
I controlli della polizia a Siracusa
La polizia, sempre nello stesso week-end, ha predisposto un controllo del territorio finalizzato alla sicura e serena
fruizione dei luoghi abitualmente frequentati dai turisti e dai visitatori locali che già affollano il centro storico di Siracusa e i siti archeologici. Gli agenti delle Volanti, diretti dalla dirigente Giulia Guarino, hanno controllato 185 persone e 350 mezzi (anche con l’ausilio di apparecchiature elettroniche). Inoltre, i poliziotti hanno verificato l’osservanza delle prescrizioni delle persone che in città sono sottoposti a misure limitative della libertà personale, denunciando due uomini per aver violato le prescrizioni cui sono destinatari.
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