L’Ortigia centra il tredici contro l’Acquachiara e torna al successo davanti al proprio pubblico. I biancoverdi vincono per 13 a 9 il match che vale 3 punti importanti per la classifica dei siracusani. Partita sentita da entrambe le squadre e probabilmente innervosita da alcune decisioni affrettate della coppia arbitrale.
Il primo tempo inizia con gli ospiti che si affidano al destro di Del Basso ma senza impensierire Patricelli. Di contro appare più determinata la squadra di casa che sfrutta entrambe le superiorità e con le mani calde di Danilovic e Di Luciano arrotonda il punteggio.
Musica diversa nel secondo tempo con l’Acquachiara che “entra” in vasca e sorprende i biancoverdi riportandosi in parità nei primi 5 minuti. I padroni di casa sono pronti, però, a reagire e frenano la foga napoletano ribattendo colpo su colpo. Giacoppo “paga” una domanda di troppo all’arbitro Colombo che tira fuori il rosso con estrema, e forse eccessiva, convinzione.
Terzo tempo ancora più nervoso e segnato da alcune decisioni che hanno acceso gli animi in acqua. Ne fanno le spese Patricelli e Steardo che escono prima del tempo. Casasola e Danilovic prendono in mano le redini del gioco e si rendono protagonisti di splendidi gol che riportano avanti i siracusani.
Un vantaggio accumulato che consente all’Ortigia di controllare il match fino al termine.
In Serie A2 solo sconfitte per le formazioni siciliane. Nella difficile partita di Salerno, contro la Campolongo Hospital terza classificata, la Nuoto Catania interrompe la striscia di otto vittorie consecutive. Una sconfitta quasi indolore dal punto di vista della classifica, perché gli etnei rimangono al secondo posto con solo due lunghezze di vantaggio sulla stessa Salerno, ma molto significativa dal punto di vista mentale. Perché la sconfitta è arrivata al termine di quattro tempi giocati male fin dall’inizio, con un punteggio finale che premia oltre modo i reali valori delle due squadre.
“Abbiamo sbagliato tutto – spiega il tecnico catanese Giuseppe Dato – e non abbiamo fatto quasi nulla per meritare qualcosa di più. Salerno ha preso il controllo del gioco e noi abbiamo reagito tardivamente dimostrando che potevamo forse anche recuperare. Ma abbiamo continuato a sbagliare. Oggettivamente – continua Dato – non mi spiego questo crollo verticale, poco giustificabile. Dobbiamo imparare che non possiamo più sorprendere gli avversari che ci hanno affrontato all’andata e ci conoscono meglio. Le squadre ci aggrediscono e se non siamo pronti, come oggi, ci battono. Abbiamo concesso troppo ad una squadra con il potenziale di Salerno”.
Torna a Palermo a testa alta, seppur fermo a quota 15 punti in classifica il TeLiMar. Allo Stadio del Nuoto di Bari, la Waterpolo vince di misura 11-10. Il team allenato da Schimmenti dà prova di maturità soprattutto per la concentrazione mantenuta nell’ultima parte del match arbitrato da Nicolosi e Scappini, in cui in due minuti e mezzo mette a segno 4 reti e raggiungendo un pareggio che sarebbe stato meritato.
“Una sconfitta che fa male – dichiara Lino Mesi, direttore sportivo Telimar – . In un alternarsi di sorpassi e controsorpassi, in una partita intensa e vibrante, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto; ma merito al Bari che ha messo dentro la palla che contava e noi no. Ciò detto, poche recriminazioni. Anche se sotto di 4 a 5' dalla fine la squadra non si è disunita, ma ha reagito con veemenza raggiungendo il pareggio. Questa partita servirà molto a tutti. Una partita vera in cui tutti si sono assunti le responsabilità che dovevano quando la palla pesava. Dobbiamo allenarci con sempre maggiore intensità per arrivare ancora più lucidi nei momenti che contano. Dobbiamo alzare la concentrazione in situazioni (oggi in difesa non siamo stati costanti) che nell’intera economia della gara hanno comunque avuto un peso rilevante. Torniamo a casa a testa alta”.
Dopo cinque vittorie consecutive arriva lo stop della Famila Muri Antichi che in casa è costretta a cedere contro la Tgroup Arechi con il punteggio di 12-13. Esce comunque a testa alta la compagine di coach Puliafito che ha giocato alla pari per lunghi tratti contro la quarta forza del campionato. Un calo di nervi nel finale ha permesso agli ospiti di allungare sul +3 e di vincere una partita molto combattuta, nonostante il sussulto d’orgoglio nel finale da parte dei Muri Antichi. Da rivedere la conduzione arbitrale, che in alcuni frangenti è sembrata alquanto discutibile con alcune decisioni che hanno condizionato l’andamento della gara.
“Peccato – esclama con un po’ di amarezza coach Puliafito – ci siamo persi nel finale, c’è stato un po’ di nervosismo. Non mi piace lamentarmi ma questa partita è stata decisa da fattori esterni, il metro arbitrale mi ha lasciato molti dubbi. La squadra ha giocato molto bene per tre tempi, la voglia non è mancata mai ai ragazzi che hanno tentato fino all’ultimo di recuperarla ma non ce l’abbiamo fatta”.
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