“La situazione della sanità nella zona sud di Siracusa è grave ed a causa del Covid19 sono stati compressi dei reparti e chiusi degli altri”. Lo afferma il coordinatore provinciale del Mpa, Mario Bonomo che torna ad accendere i riflettori sull’ospedale di Avola, cuore pulsante dell’offerta sanitaria pubblica nella zona sud del Siracusano.
La situazione al Di Maria di Avola
“In merito all’ospedale di Avola, si è verificata la riduzione del reparto di Chirurgia ed al taglio di Psichiatria, rimasto solo come ambulatorio” dice l’ex parlamentare regionale Mario Bonomo, per cui “servono risorse affinché Chirurgia, assolutamente indispensabile, torni a pieno regime anche perché rappresenta un presidio fondamentale unico per una larga fetta del territorio, quello della zona sud del Siracusano”.
Disagi per i dializzati
Il coordinatore provinciale del Mpa sostiene che l’offerta sanitaria per i dializzati affetti da Covid19 della zona sud è molto grave dopo i nuovi protocolli dell’assessorato regionale alla Salute che, di fatto, hanno reso complicatissima la possibilità per le cliniche private, 11 in tutto, di assisterli.
“I malati – dice il coordinatore provinciale del Mpa – si spostano in ambulanza per essere trasferiti all’ospedale di Lentini o al San Marco di Catania. Tutto questo potrebbe cozzare con l’imminente apertura di nuovi reparti”.
La polemica su Ostetricia
Bonomo, nei giorni scorsi, è entrato in polemica con il sindaco di Avola, Luca Cannata, in merito alla imminente apertura del reparto di Ostetricia al Di Maria di Avola. L’esponente del Mpa ha spiegato che, di fronte alla drastica sforbiciata di alcuni servizi sanitari, questa apertura ha l’odore di campagna elettorale ma la replica di Cannata è stata piccata, domandando, indirettamente all’ex parlamentare regionale, se le donne di Avola debbano partorire nelle stalle.
“Nessuno vuole la chiusura dei reparti, sarebbe solo folle a pensarla – dice Bonomo – mi è sembrato solo un attacco, quello del sindaco, contro chi vuole collaborare per il miglioramento delle condizioni sanitarie del territorio. Continueremo per la nostra strada, a tutela della salute dei cittadini”.
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