Sono stati condannati a 30 anni di carcere ciascuno per omicidio Pasqualino Mazzarella e Vito Fiorino, siracusani, con precedenti penali, accusati dell’omicidio di Gaetano Zappulla, ammazzato a colpi di pistola il 3 settembre del 2002 mentre si trovava in una sala giochi, in piazza Adda, a Siracusa. La sentenza è stata emessa dal gup del Tribunale di Catania che ha accolto in pieno le richieste del pm della Procura distrettuale antimafia di Catania formulata nel corso della requisitoria.
Il movente
Sono stati i collaboratori di giustizia ad alzare il velo sull’assassinio di Gaetano Zappulla, che, poco prima di quella spedizione punitiva, fu arrestato in quanto accusato dell’omicidio di Gaetano Steven Barbieri, freddato nei primi di luglio del 2002 in via Immordini, durante una partita a calcio balilla. Il Riesame, qualche giorno dopo, dispose la scarcerazione di Zappulla, salvo poi essere ammazzato il mese successivo.
Chi sono gli imputati
Mazzarella e Fiorino, difesi dagli avvocati Antonio Lo Iacono, sono personaggi piuttosto noti alle forze dell’ordine, il primo, indicato come un esponente di spicco del clan Bottaro-Attanasio è stato condannato per il delitto di Liberante Romano, ammazzato e poi dato alle fiamme il 25 maggio del 2002 nell’ambito di un regolamento di conti all’interno della cosca. Il secondo fu, in un primo momento, coinvolto in questa vicenda salvo poi uscirne senza conseguenze giudiziarie.
La testimonianza del nuovo pentito Capodieci
Nel processo è entrata la testimonianza di Francesco “Cesco” Capodieci, ex capo del gruppo del Bronx. Il pentito ha detto di aver visto Vito Fiorino in prossimità di un pub che si trova in via Arno, nella zona di piazza Adda, a poca distanza dalla sala giochi in cui si è consumato il delitto.
Per la difesa andavano assolti
Per il difensore degli indagati, le testimonianze dei pentiti sono inattendibili. L’avvocato Lo Iacono, in udienza, ha portato all’attenzione del gup la testimonianza di 4 persone, il titolare dell’attività dove è avvenuta l’esecuzione e 3 clienti del locale, che avrebbero visto una sola persona sparare contro la vittima così come avrebbero pure escluso la presenza di un palo, come, invece, riferito dai pentiti.
La perizia
La difesa, inoltre, ha portato in aula la perizia del medico legale che, sulla scorta delle ferite della vittima, avrebbe definito l’altezza del killer, praticamente identica a quella di Gaetano Zappulla, ben al di sotto del metro ed ottanta centimetri mentre gli imputati risultano più alti.
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