Ha confessato di essere stato lui a causare la morte di Roberto Raso, 38 anni, al culmine di una lite scoppiata per soldi, a Lentini, nel Siracusano.
Antonio Montalto, 23 anni, lentinese, difeso dall’avvocato Junio Celesti, è in stato di fermo per omicidio per effetto di un provvedimento della Procura di Siracusa. Il giovane avrebbe anche spiegato di non conoscere bene la vittima, deceduta per via di alcune coltellate, anzi sarebbe stato il 38enne, secondo l’indagato, nel corso di un incontro occasionale, a pretendere, senza apparente ragione del denaro.
I due, stando alla tesi della difesa, sarebbero entrati in contatto in via Silvio Pellico, nei pressi dell’abitazione di Montalto. Dopo le pretese economiche, ne sarebbe scaturita una lite, poi il 23enne sarebbe tornato a casa dove avrebbe preso un coltello, presumibilmente da cucina, che avrebbe poi usato contro il 38enne.
Raso, colpito all’altezza dell’addome, da una prima ricostruzione ancora al vaglio dei carabinieri, si è accasciato: è stato soccorso e trasferito al Pronto soccorso dell’ospedale di Lentini ma i medici hanno potuto fare ben poco, infatti le lesioni inflitte dalla lama erano troppo profonde e gravi, per cui il suo cuore ha cessato di battere nel volgere di poco tempo.
Le indagini dei militari del comando provinciale di Siracusa e della Compagnia di Augusta si sono concentrate sulla vittima ma sarebbero emerse le responsabilità del 23enne: sono iniziate le ricerche nei suoi confronti, il giovane aveva già il fiato sul collo dei militari che si sono messi alla sua ricerca. Il sospettato, ormai messo con le spalle al muro, si è rivolto al suo legale che lo avrebbe convinto a recarsi dai carabinieri.
In tarda mattinata, Antonio Montalto è entrato nella caserma dei militari ed avrebbe raccontato la sua versione dei fatti. A quel punto, il pm della Procura di Siracusa ha emesso un provvedimento di fermo per l’omicidio del 38enne. Nelle prossime ore, sarà sottoposto all’interrogatorio in Tribunale per la convalida della misura cautelare. Sotto interrogatorio anche la compagna del fermato.