Sul banco dei testimoni al processo per l’omicidio di Sebastiano Greco, avvenuto a Lentini nell’ottobre dello scorso anno, è salita la moglie di Antony Shasa Bosco, 29 anni, sotto processo insieme ad Antonino Milone, 37 anni.
La donna ha raccontato quanto accaduto nelle prime ore del mattino del giorno dell’agguato, in particolare Milone si sarebbe recato nell’abitazione della coppia, bussando alla porta con molta violenza. Marito e moglie si sarebbero spaventati e secondo quanto emerge nella tesi della difesa del 29enne, rappresentato dagli avvocati Junio Celesti e Rosario Frigillito, Bosco si sarebbe vestito per andare insieme al 37enne.
Per i legali, il loro assistito sarebbe stato mosso dalla paura, per se e per la moglie, e così avrebbe seguito Milone, intenzionato a dare una lezione alla vittima. Se per la Procura di Siracusa, l’obiettivo di Milone fosse di ammazzare Greco, per la difesa del 37enne l’agguato avrebbe dovuto tradursi in un avvertimento alla vittima, insomma non avrebbe premuto il grilletto con l’idea di uccidere.
Il pm ritiene che Bosco avrebbe aiutato l’amico nel delitto ma i suoi difensori fanno leva sul timore del 28enne per Milone. E la testimonianza della moglie di Bosco, per gli avvocati, avrebbe confermato l’atteggiamento violento dell’altro imputato.
Nel corso dell’udienza, è stato anche sentito un medico del Pronto soccorso di Catania, che, quel giorno, prestò le cure ad un uomo, a cui, secondo gli inquirenti, avrebbe sparato Milone. In sostanza, dopo l’agguato a Greco, il 37enne, dopo essersi separato da Bosco, avrebbe provato a dileguarsi, chiedendo un passaggio ad un automobilista.
A lui, avrebbe chiesto un passaggio per recarsi in ospedale ma quando gli avrebbe indicato un’altra direzione l’automobilista gli avrebbe detto di scendere dal mezzo. Da lì a poco, Milone avrebbe esploso 5 colpi d’arma da fuoco, ferendo alle gambe la vittima.