Sembrava ormai un omicidio irrisolto quello di Gaetano Zappulla, ammazzato a colpi di pistola il 4 settembre del 2002 mentre si trovava in una sala giochi, in piazza Adda, a Siracusa. Dopo 18 anni, la Procura distrettuale antimafia di Catania ha emesso due avvisi di conclusione indagini nei confronti di Pasqualino Mazzarella e Vito Fiorino, siracusani, con precedenti penali.
I due sono personaggi piuttosto noti alle forze dell’ordine, il primo, indicato come un esponente di spicco del clan Bottaro-Attanasio e condannato in Appello per il delitto di Liberante Romano, ammazzato e poi dato alle fiamme il 25 maggio del 2002 nell’ambito di un regolamento di conti all’interno della cosca. Il secondo fu, in un primo momento, coinvolto in questa vicenda salvo poi uscirne senza conseguenze giudiziarie.
Sono stati i collaboratori di giustizia ad alzare il velo sull’assassinio di Gaetano Zappulla, che, poco prima di quella spedizione punitiva, fu arrestato in quanto accusato dell’omicidio di Gaetano Steven Barbieri, freddato nei primi di luglio del 2002 in via Immordini, durante una partita a calcio balilla. Il Riesame, qualche giorno dopo, dispose la scarcerazione di Zappulla, salvo poi essere ammazzato il mese successivo. L’inchiesta è stata coordinata dal pm della Dda di Catania, Alessandro La Rosa, e l’udienza preliminare, davanti al gup del tribunale di Catania, è stata fissata al 22 maggio. In quell’occasione, si deciderà sul rinvio a giudizio o meno dei due indagati, difesi dall’avvocato Antonio Lo Iacono.