- Fissata l’udienza preliminare sull’omicidio del piccolo Evan
- La Procura ha chiesto il giudizio per la madre ed il compagno
- Il piccolo è morto il 17 agosto scorso all’ospedale di Modica
Spetterà al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Siracusa decidere se disporre il rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio e maltrattamenti, come richiesto dalla Procura, nei confronti Letizia Spatola, 24 anni ed il compagno Salvatore Blanco, 31 anni, di Rosolini, indicati come responsabili della morte di Evan, il bimbo di un anno e mezzo morto all’ospedale di Modica il 17 agosto scorso. L’udienza è fissata per il 29 luglio al secondo piano del palazzo di giustizia di Siracusa.
La tesi della Procura
Per i magistrati di Siracusa, il Procuratore Sabrina Gambino ed il sostituto Carlo Enea Parodi, Evan è deceduto per via delle lesioni causate dalle violenze inflitte dall’uomo nella loro casa, a Rosolini, sotto gli occhi della 24enne, la mamma del piccolo. Il 31enne risponde anche di maltrattamenti nei confronti della donna, che durante gli interrogatori, ha detto di essere stata succube delle violenze del compagno che avrebbe voluto lasciare. Intende costituirsi parte civile nonna del piccolo Evan, Elisa Congiu, la madre di Stefano Lo Piccolo, il papà naturale di Evan, rappresentata dall’avvocato Nino Savarino.
L’autopsia su Evan
Gli inquirenti possono contare sulla relazione dei periti, Giovanni Bartoloni, Francesca Berlich, i consulenti della Procura di Siracusa incaricati di svelare le cause della morte. Nelle conclusioni, è indicato che la “grave insufficienza cardio-respiratoria da broncopolmonite da aspirazione”, per cui è morto Evan, sarebbe riconducibile a delle lesioni subite dal minore.
La Tac
Come si legge nella relazione, la Tac ha svelato “la presenza di pregressa frattura al terzo medio della clavicola sinistra” e mostrato “esiti di fratture” alle costole.
Inoltre, “tenendo conto della lesività traumatica (recente e pregressa) evidenziata sul cadavere”, “è possibile ipotizzare che gli episodi di perdita di coscienza siano conseguiti ai più recenti traumi subiti e/o a verosimili compressioni del collo, queste ultime tali da indurre una temporanea ma significativa ipossia cerebrale”.
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