E’ definitivo per un ristoratore siracusano accusato dell’omicidio dei due badanti del padre. La Prima sezione penale della Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto da Giampiero Riccioli contro la sentenza della Corte di assise di appello di Catania del 12 luglio 2023, che aveva confermato la sentenza di primo grado di condanna del carcere a vita per gli omicidi ai danni dei due badanti campani Luigi Cerreto e Alessandro Sabatino e la soppressione dei loro cadaveri, reati commessi a Siracusa fra il 12 e il 13 maggio 2014.

La vicenda

Le due vittime sparirono nella primavera del 2014, qualche giorno dopo essere arrivati a Siracusa per rispondere ad un annuncio di lavoro pubblicato dall’imputato per l’assistenza all’anziano padre nella sua villa, in contrada Tivoli, alla periferia sud di Siracusa

I corpi non trovati

I loro corpi non furono mai trovati e la Procura di Siracusa, che aveva indagato il ristoratore, presentò richiesta di archiviazione al gip del Tribunale di Siracusa poi l’indagine venne avocata dalla Procura generale di Catania. Il caso ebbe un clamore nazionale, al punto che ad occuparsene fu la trasmissione Chi l’ha visto?

I magistrati etnei disposero la perquisizione della villa in contrada Tivoli e scavando nel sottosuolo furono trovati dei resti umani, dal cui esame risultò che appartenessero ai due badanti.

L’autopsia e l’arresto

L’autopsia svelò che furono prima legati ed uccisi con dei colpi di arma da fuoco e così nel febbraio del 2021 Giampiero Riccioli fu tratto in arresto. Secondo gli inquirenti, ci sarebbero stati dei contrasti tra le vittime ed il ristoratore, accusato dai badanti di maltrattamenti nei confronti del padre, al punto che avrebbero minacciato una denuncia alle forze dell’ordine ma sarebbero emersi anche dei contrasti di natura economica.

La tesi della difesa

La difesa chiese, presentando una perizia di parte, l’infermità mentale del loro assistito, negata dal gip del Tribunale dopo la relazione di un consulente nominato dallo stesso giudice.