corte di appello di catania

Omicidio ad Avola, ergastolo e 24 anni di reclusione per due fratelli

I giudici della Corte di Appello di Catania hanno confermato la condanna all’ergastolo per Salvatore Caruso ed aumentato la pena a 24 anni di reclusione per il fratello Corrado Caruso, entrambi sotto processo per l’omicidio di  Andrea Pace, ucciso a colpi di pistola ad Avola nel giugno del 2019. Accolte le richieste del pm della Procura che, nella sua requisitoria, aveva sollecitato la condanna a vita per Salvatore e un aumento della pena per il congiunto.

La vicenda

Secondo quanto emerso nell’indagine, poco prima del delitto, ci sarebbe stato uno screzio tra Pace e Salvatore Caruso, indicato come l’autore del delitto, in un pub, ma dalla testimonianza dell’imputato, difeso dall’avvocato Luca Ruaro, sarebbe stato Pace a provocare per poi promettergli una lezione.

Una lite di difficile comprensione, visto che i rapporti tra i due sembravano essere buoni, peraltro, secondo i testimoni, Salvatore Caruso avrebbe pure assunto i panni del mediatore tra lo stesso Pace ed un’altra donna per le visite della figlia della coppia.

Leggi anche

Omicidio ad Avola, sotto processo due fratelli, pm chiede conferma delle condanne

La lite

Nel corso della serata, però, vi sarebbe state delle incomprensioni, poi sfociate in parole offensive, che avrebbero reso la situazione incandescente. Quelle minacce rivolte nel locale sarebbero state come un macigno per Salvatore Caruso, che si sarebbe sentito umiliato oltre che spaventato. Da qui l’idea di armarsi, con una pistola, una calibro 22, che era nella sua disponibilità, e poi recarsi da Pace solo per spaventarlo e dargli una lezione.

Il delitto

Caruso, insieme al fratello Corrado, quest’ultimo assistito dall’avvocato Gabriele Cantaro, si sarebbe poi diretto verso la casa della vittima. Il ventiseienne, nel corso della sua testimonianza, scagionò il fratello, sostenendo che avrebbe provato a dissuaderlo a compiere azioni dimostrative, senza, però, riuscirci.

L’imputato spiegò che avrebbe puntato l’arma contro Pace allo scopo di intimidirlo ma la vittima, stando al racconto della difesa, invece di arretrare e magari entrare in casa, sarebbe avanzata verso Caruso, che, in preda alla paura, stando a quanto emerso nelle testimonianze, premette il grilletto.

Leggi l'articolo completo