Quattro testimoni hanno raccontato ai giudici del tribunale di Siracusa di aver visto litigare Andrea Pace, 25 anni, disoccupato, ucciso il 12 giugno del 2019 a colpi di pistola in via Neghelli, ad Avola, davanti alla porta di casa, con uno dei fratelli Caruso, entrambi sotto processo alla Corte di Assise di Siracusa con l’accusa di omicidio.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri della stazione di Avola e della Compagnia di Noto, coordinati dai magistrati Fabio Scavone e Carlo Enea Parodi, l’alterco lo avrebbero avuto la vittima, con precedenti penali e padre di una bimba, e Salvatore Caruso: si sarebbero ritrovati in quel pub, dove avrebbero trascorso parte della serata, come emerso nelle testimonianze. E quel litigio, nella tesi dell’accusa, avrebbe scatenato una reazione violenta di Caruso, che avrebbe coinvolto il fratello.
Dalla pistola usata per uccidere il giovane sarebbero partiti 10 colpi: dalla relazione del medico legale, che ha compiuto l’autopsia nelle ore successive all’omicidio, 4 proiettili avrebbero centrato il giovane in prossimità della schiena, uno, invece, avrebbe colpito la fronte della vittima. Non è chiaro se quello fu il colpo di grazia oppure sparando all’impazzata il killer prese pure il viso. Il venticinquenne aveva quasi infilato la chiave nella toppa della porta di casa, ormai certo di andare a letto, ma potrebbe essersi girato, magari per scappare ed a quel punto sarebbe stato raggiunto in prossimità della fronte. La pistola, una calibro 22, fu trovata in un dirupo, nella zona di Avola antica.
A scovare l’arma fu il gruppo Saf dei vigili del fuoco del comando provinciale che, su indicazione dei carabinieri della Compagnia di Noto e della stazione di Avola, si calò lungo una scarpata individuando la pistola, nascosta tra le erbacce. Gli inquirenti, naturalmente, non andarono a caso in quell’area, piuttosto impervia, ma avrebbero avuto le informazioni grazie ad alcune conversazioni telefoniche intercettate.
Peraltro, Salvatore Caruso, difeso dall’avvocato Luca Ruaro, che rappresenta pure il fratello, nel corso dell’udienza precedente, avrebbe chiesto scusa alla famiglia di Pace.
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