Il nuovo ospedale di Siracusa rientra come Dea di secondo livello. Parola dell’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Ruggero Razza, ex assessore alla Salute, il quale fuga i dubbi sollevati in alcuni ambienti siracusani sulla circostanza che la nuova struttura sarebbe sprovvista di funzioni di alta qualificazione legate all’emergenza.
Nei giorni scorsi, era stato l’ex parlamentare regionale, Enzo Vinciullo, coordinatore provinciale della Lega, a sostenere che l’ospedale non sarà mai un Dea di secondo livello per via del decreto Balduzzi. In sostanza, secondo quanto sostenuto da Vinciullo, il bacino sanitario comprendente Catania, Siracusa e Ragusa sarebbe già saturo con tre Dea di secondo livello a Catania (San Marco, Nuovo Garibaldi e Cannizzaro).
“Non è vero così e spiego perché: ci sono aree piccole come la Basilicata che non dovrebbero avere ospedali Dea di secondo livello perché il decreto Balduzzi prevede dei criteri legati al numero di residenti che quella regione non raggiunge” taglia corto a BlogSicilia l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Ruggero Razza
In realtà, “il decreto Balduzzi, nell’applicazione – argomenta Razza – di ogni singola regione, è oggetto di deroghe nel confronto tra lo Stato e la Regione. In Sicilia ce ne sono a decine di deroghe in tutte le province. Aggiungo che nei tre Dea di secondo livello di Catania, non ci sono delle discipline duplicate ma per meglio esplicitare il concetto pongo un esempio: la Cardiochirurgia, che è un reparto peculiare di un Dea di secondo livello, a Catania ce ne è solo una. Nulla esclude che si possa fare a Siracusa”.
Per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa, come spiegato dal commissario Guido Monteforte, servono complessivamente 372 milioni contro i 345 di qualche tempo fa: l’aggiornamento dei prezzi ha fatto impennare i costi.
200 milioni sono frutto dell’accordo di programma tra Stato e Regione, già previsti ai tempi dell’incarico di Razza come assessore alla Salute del Governo Musumeci, altri 100 li fornirà, ancora una volta lo Stato, sotto forma di fondi ex articolo 20, frutto dell’intesa tra l’amministrazione regionale ed il Governo Meloni, il resto, come annunciato dal presidente della Regione ce li metterà l’Asp, costola della stessa amministrazione regionale.
Quelli da sbloccare sono i 100 milioni ma, a quanto pare, secondo lo stesso europarlamentare di FdI, sono alla firma, per cui non dovrebbero esserci problemi.
“Occorre procedere – dice ancora Ruggero Razza – con speditezza e considerato quanto detto della Dea di secondo livello, per cui Siracusa ci rientra, non vorrei che ci concentrassimo troppo su questo aspetto, visto che siamo in ritardo sulla costruzione della struttura”.
In merito alle risorse dell’Asp di Siracusa, l’Osservatorio Civico, presieduto da Salvo Sorbello, ex assessore del Comune, ha reso noto che “che l’azienda sanitaria ha autorizzato, con una delibera del direttore generale Alessandro Caltagirone la costituzione di un fondo di accantonamento a valere sul proprio Bilancio Aziendale, finalizzato alla realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa”. Secondo l’Osservatorio, il fondo “sarà alimentato a far data dall’esercizio 2025 con quote annuali pari ad euro 5.980.604,71, da ripartire in 8 esercizi finanziari fino alla
concorrenza dell’importo complessivo necessario pari ad €uro 47.844.837,66”