Nuova aggressione ai danni di un cane nel Siracusano. Dopo quanto accaduto a Priolo, con la morte di un animale dopo essere stato legato con una corda e trascinato da una macchina, un altro atto di violenza si è registrato nelle scorse ore a Francofonte ai danni di un randagio, piuttosto conosciuto nel Comune a nord di Siracusa. Qualcuno, non ancora identificato, avrebbe provato ad avvelenare Ernesto, così viene affettuosamente chiamato da tutti, senza, però, riuscirvi. L’animale è stato soccorso da un passante, al resto ci ha pensato un veterinario che ha provveduto a curare il cane, le cui condizioni non sarebbero gravissime.
Tanti i gesti di condanna per questo nuovo episodio violento e tra i primi a denunciare è stato il Comune. “Il sindaco e l’amministrazione comunale condannano fortemente il gesto vile, scellerato e crudele perpetrato a danni del nostro amato cane Ernesto, mascotte di Francofonte. Confidando nel fatto che l’autore del gesto sia individuato e affidato alla legge, l’amministrazione augura buona guarigione al cane Ernesto e lo attende per rivederlo tra le strade del nostro paese” si legge in un post del Comune di Francofonte.
Frattanto, non si spegne l’eco per la morte del cane di Priolo, per cui è stato individuato il presunto responsabile, un pensionato di 69 anni, denunciato dai carabinieri per maltrattamenti di animali. Il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, ha annunciato di volersi costituire parte civile quando si aprirà il processo ma sulla vicenda c’è una inchiesta della Procura di Agrigento per minaccia grave e diffamazione con l’aggravante dell’odio di genere ai danni di due avvocati di Agrigento, Donata Posante e Graziella Vella, difensori del pensionato di Priolo, accusato dai carabinieri di aver causato la morte di un cane, prima legato ad una corda e poi trascinato da una macchina. Il fascicolo, per il momento, è a carico di ignoti ma non si esclude che nei prossimi giorni possano esserci i primi indagati, del resto quelle minacce, tra cui alcune di morte diffuse sui social, sono “nero su bianco” con tanto di firma: sono state acquisite dagli avvocati e saranno a disposizione dei magistrati.
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