Falchi in volo sul centro storico di Noto. Il Comune ha deciso di combattere i troppi piccioni presenti sul territorio, affidandosi alla Scuola internazionale di facolneria di Gravina di Catania.
Secondo l’esperimento, ad impatto zero e già attuato da altre città, tre rapaci a settimana a distanza di 15 giorni sorvoleranno sui palazzi di Noto: la loro prima missione sarà ambientarsi in un nuovo territorio, successivamente allontaneranno i colombi spaventandoli.
È di circa 19 mila euro la cifra stanziata dal sindaco Bonfanti per eliminare circa il 70% di colombi, una somma che di certo ha scatenato diverse polemiche tra i netini. Il primo falco è già stato lanciato da Antonio Centamore, responsabile della Scuola internazionale di falconeria di Gravina di Catania, ma i risultati non si vedranno fin da subito.
«Le prede – spiega il responsabile della Scuola di falconeria – cioè i colombi si dividono in due principali categorie: quelli locali e quelli occasionali. Allontanare questi ultimi sarà più facile e ci vorrà meno tempo. Per i colombi locali, invece, il discorso è più complicato. Sono legati al territorio, ai cieli e alle costruzioni della città. Conoscono bene come volare e proveranno a nascondersi. Ma poi entra in gioco la loro memoria biologica».
«I volatili – continua Centamore – capiranno solo col tempo che restare tra i cieli di Noto è pericoloso perché dovranno convivere con i voli di predatori. Loro non sanno che è solo una tecnica per farli spaventare, ma alla fine preferiranno cambiare aria e cercare nuovi orizzonti».
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