Governo Musumeci giudicato immobile, Lega e Fratelli d’Italia indicati come partiti della spesa e colpevolmente sovranisti. E’, in sintesi, l’analisi di Nicola Bono, presidente del Consiglio direttivo de La Buona Destra, il movimento politico liberale ed europeista che si è affacciato nel panorama politico italiano e siciliano. La storia politica di Bono affonda le radici nel Movimento sociale italiano, confluito poi, dopo la svolta di Fiuggi in Alleanza Nazionale. E’ stato sottosegretario ai Beni Culturali del Governo Berlusconi e presidente della Provincia di Siracusa.
Certamente una valutazione non positiva, nei confronti di un governo caratterizzato dal costante condizionamento dei gruppi di maggioranza e quindi costretto sin dalla nascita al quasi totale immobilismo. Il primo e più grave errore di Musumeci è stato la paura di andare incontro all’ennesima sconfitta e, quindi, di optare per la grande alleanza con tutti i vecchi potentati politici del passato, notoriamente responsabili da sempre del disastro gestionale della regione e della incapacità congenita di operare al servizio degli interessi dei siciliani. Dall’insediamento del governo Musumeci, infatti, nessuno in Sicilia ha avvertito un reale cambiamento nella gestione della regione, che ha continuato a produrre i risultati deludenti della sua tradizione di ritardi e disfunzioni. Sono davanti agli occhi di tutti le antiche e mai rimosse incapacità di utilizzo produttivo ed efficace dei fondi UE, l’assenza di qualsivoglia novità sulla velocizzazione dei processi di governo e di amministrazione, l’incapacità di realizzare strategie di rilancio dell’economia e del lavoro, la lentezza esasperante perfino della liquidazione delle spettanze di cassa integrazione
La Buona Destra è un nuovo partito politico che mira a riempire il vuoto lasciato in Italia dalla scomparsa della Destra moderata, liberale ed Europeista che, scegliendo l’alleanza con la Destra sovranista, si è condannata, caso unico nel mondo, ad un ruolo subalterno. Una conversione opportunistica, soprattutto da parte di Lega e Fratelli d’Italia, che hanno deciso di parlare alla pancia degli italiani e da allora inseguono i loro elettori, elaborando programmi elettorali all’insegna della distribuzione di prebende e mance a tutte le possibili categorie sociali, esattamente come la totalità dei partiti italiani. Si chiama omologazione al “pensiero unico della spesa”, che infatti ha dato luogo al “partito unico della spesa”. Ecco perché nasce la Buona Destra e perché si è data un Manifesto politico in cui, nei 20 punti che lo costituiscono, riporta una serie di proposte inedite rispetto a tutti gli altri partiti e, oltre alla lotta al “Partito Unico della Spesa”, in particolare evidenzia una visione dell’europeismo, che non può prescindere da un superamento dell’Unione Europea, e puntare oggi più che mai, alla costituzione della Federazione degli Stati Uniti d’Europa.
Non siamo al momento disponibili ad alleanze né con FdI né con la Lega, qualora tali partiti dovessero mantenere le loro tradizionali posizioni politiche, essendo nata la Buona Destra proprio per interpretare posizioni politiche opposte. Noi siamo nati contro ogni forma di estremismo e non possiamo condividere un cammino comune con nessuno di questi partiti, che avendo scelto logiche sovraniste, sono contro l’Europa e rappresentano posizioni politiche inficiate dall’appartenenza al “partito unico della spesa”.. Certo, la decisione di pochi giorni fa di Salvini di sostenere il Premier incaricato Mario Draghi, al punto da essere quasi di colpo arruolato tra gli europeisti, sembrerebbe andare verso questa direzione. Il punto è che Salvini è molto volubile ed ha spesso effettuato giravolte acrobatiche sul terreno dei repentini cambiamenti di opinione..
La gestione amministrativa ad Avola ha presentato in questi anni vari elementi di criticità. In primo luogo, probabilmente per la crisi che ha investito la politica e che ha registrato la scomparsa dei partiti, al posto dei quali ormai ci sono solo comitati elettorali. Inoltre è del tutto mancata una visione della gestione del Comune capace di evidenziare scenari futuri, limitandosi il governo cittadino ad una semplice gestione dell’ordinaria amministrazione, priva del tutto di qualsiasi visione in prospettiva. La stessa società civile è apparsa assente da anni e quasi disinteressata alle vicende amministrative. Perfino una polemica nata in consiglio comunale sulla annosa e mai risolta, fino ad ora, realizzazione del porto Turistico-peschereccio, è stata per lungo tempo ignorata dalla cittadinanza. Solo da un paio di mesi a questa parte, una iniziativa dei consiglieri della minoranza, è riuscita a risvegliare le coscienze assopite degli avolesi, attraverso la firma di una istanza, con cui ben 270 cittadini hanno chiesto al Sindaco e al Consiglio Comunale chiarimenti sui tempi di realizzazione del Porto Turistico, fermo dal 2016, oltre che in merito ad alcune opere di viabilità portuale.