Il numero dei positivi sta crescendo ad Avola, che, come sostenuto nelle ore scorse dallo stesso sindaco, rischia di entrare in zona rossa. E dalle segnalazioni dei residenti, il motivo sta anche negli assembramenti che si verificano in alcune piazze della città, tra cui piazza San Esedra, piene di giovani, protagonisti, peraltro, dell’abbandono di rifiuti, soprattutto di bottiglie.
Un episodio, avvenuto nei giorni scorsi, che è stato denunciato sui social da una donna, che ha raccontato la sua esperienza, sostenendo di essersi recata in una panineria ma di aver trovato davanti a se un muro di ragazzi. “Era pieno di gente, moltissime ragazzine rigorosamente senza mascherina perché è importante mostrare il rossetto, gente che beve nella stessa bottiglia” racconta la donna.
“Io mi sentirei più al sicuro – continua nel suo racconto – in un ristorante con pochi tavoli distanziati piuttosto che in piazza all’aperto. Io non mi sento sicura nemmeno davanti al cancello della mia abitazione, sempre pieno di comitive di ragazzini (minimo 20) che ogni giorno stanno insieme tra una sigaretta ed una birra (birre condivise e tra l’altro sempre lasciate volutamente rotte accanto alle ruote delle auto parcheggiate!).
La polemica torna, ancora una volta, sui controlli. “La responsabilità non è di ognuno di noi, ma di molti di noi che se ne sbattono dei tanti rispettosi delle regole. Quello che ho visto sabato e domenica nelle movida avolesi, era da offesa ai rispettosi delle regole. Il tutto per l, aperitivo e per la birra. Ma i controlli dove erano? Solo scandaloso” spiega un residente.
“I controlli da parte delle forze dell’ordine non dipendono dal Sindaco ma da altri organi competenti. Certamente la pattuglia della Polizia Municipale, la quale svolge anche altri servizi, non può essere bastevole ad arginare quanto segnalato perché ci vorrebbe l’esercito e un militare a controllare ogni cittadino” spiega sui social l’assessore di Avola, Simona Caldararo.