E’ un piano della mobilità rivoluzionario quello che sta pianificando l’amministrazione comunale di Siracusa. Per finanziarlo, come emerge nei documenti di Palazzo Vermexio, saranno usati oltre 715 mila euro, messi a disposizione dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.
Quei fondi saranno spesi per la redazione di revisione del Piano di sosta che prevede degli obiettivi, indicati dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco neo rieletto Francesco Italia.
Tra le indicazioni, ci sono: “Ridurre drasticamente la possibilità di parcheggiare sulla sede stradale, ossia cercare di spingere i residenti a cercare soluzioni stabili diverse da quelle del parcheggio dell’automobile sulla pubblica via”. Inoltre, secondo il governo della città è necessario “individuare strategie a medio e lungo termine; ore prestabilite a particolari categorie di utenti a particolari categorie di veicoli”.
Gli effetti di questa politica sono abbastanza evidenti, basta fare un salto tra via Tisia e via Pitia per comprendere come l’allargamento dei marciapiedi ha sforbiciato gli stalli per la sosta delle auto, scatenando, contestualmente, la rabbia di commercianti e professionisti.
Per disincentivare l’uso delle auto, il Comune sta, inoltre, pensando alla cosiddetta Congestion charge, sostanzialmente un pedaggio da far pagare agli automobilisti per poter entrare in una strada o accedere ad una Ztl
“Il progetto di un’area ove effettuare congestion charge per l’accesso a certe zone della citta da individuare a carico di veicoli a motore. Predisporre di un progetto che tenga in considerazione la pedonalizzazione delle aree limitrofe agli insediamenti scolastici” si legge nel documento dell’ufficio Mobilità e Trasporti.
In un altro documento, l’Ufficio del Comune prevede la realizzazione, sempre con quei finanziamenti, di un piano per nuove Zone al traffico limitato, un altro per la pedonalizzazione, ed ancora per le zone scolastiche e la Congestion charge.
Insomma, una vera e propria guerra all’uso delle auto ma si tratta di una scelta politica con indirizzo europeo, allo scopo di abbattere al massimo le emissioni di gas inquinanti e delle polveri sottili, i Pm 10, tra le cause di neoplasie.
Per il Comune occorre creare aree “in cui l’accesso e la circolazione veicolare sono limitati”, inoltre, “la limitazione può essere riferita a: ore prestabilite per particolari categorie di utenti e veicoli.
Per scoraggiare l’uso delle auto, l’Ufficio prevede un “progetto di un area ove effettuare congestion charge per l’accesso a certe zone della citta da individuare a carico di veicoli a motore” ed un altro per “la pedonalizzazione delle aree limitrofe agli insediamenti scolastici”.
Naturalmente, secondo quanto prevede questo piano, sono necessari dei punti di interscambio per consentire all’utenza di muoversi e spostarsi in città: i Mobility Hub
Si tratta, in pratica, di punti di raccordo tra diversi mezzi di trasporto, il cui utilizzo è volto a sgombrare le vie dalle auto, decongestionare il traffico cittadino e, di conseguenza, ridurre le emissioni.
In merito alla situazione a Siracusa, fondamentali, per questo rivoluzionario piano di mobilità verde, il trasporto pubblico e le piste ciclabili.
“Dal punto di vista trasportistico, gli hub dovranno: garantire una mobilità più equamente distribuita attraverso sistemi sostenibili e con elevati livelli di interscambio; incentivare l’intermodalità tra mezzi di trasporto sostenibili integrata nel contesto urbano di inserimento mediante servizi diversificati e di qualità anche a favore della mobilità condivisa”.