- Fermati due turchi per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
- Sono stati condotti in carcere dalla polizia
- Erano al timone della barca soccorsa al largo delle coste siciliane
- Riconosciuti dai migranti che ora si trovano ad Augusta
- Indagini su una organizzazione criminale
Sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina due turchi che sono in stato di fermo su decisione della Procura di Siracusa.
Migranti soccorsi
La misura cautelare in carcere è stata eseguita dagli agenti della Squadra mobile di Siracusa che indagano sul salvataggio in mare, avvenuto nei giorni scorsi, di 30 migranti, soccorsi dalle motovedette della Capitaneria di Porto e dalle Fiamme gialle al largo delle coste della Sicilia. La loro barca a vela ha rischiato di naufragare, per via di una falla nello scafo e dopo il trasbordo sui mezzi nautici delle forze dell’ordine gli stranieri sono stati accompagnati al porto commerciale di Augusta.
Le indagini
Al termine dei tamponi, risultati negativi, sono stati trasferiti sulla nave per la quarantena Allegra ma hanno riconosciuti i due turchi come tra gli organizzatori della traversata in mare. Gli stranieri sono di nazionalità iraniana ed irachena ed avrebbero pagato un biglietto salato per arrivare in Europa anche se è probabile che non fosse l’Italia la vera destinazione.
Organizzazione criminale
Le indagini degli agenti della Squadra mobile, coordinate dai magistrati della Procura di Siracusa, sono concentrate su una organizzazione internazionale e sulla rotta della barca a vela, che potrebbe essere salpata da un porto della Turchia. Non si esclude l’esistenza di una cellula, presente in Sicilia, con il compito di dare assistenza ai migranti allo scopo poi di fornire indicazioni per un ulteriore trasferimento nel Nord Italia o negli altri paesi dell’Unione Europea.
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