I giudici del Tribunale di Siracusa hanno assolto un 30enne avolese, Vincenzo Di Stefano, finito sotto processo per maltrattamenti, violenza privata, rapina ai danni della ex compagna. Ha rimediato, invece, una condanna a sei mesi per resistenza a pubblico ufficiale.

Il grosso del procedimento era centrato su quelle presunte violenze contestate dai magistrati della Procura di Siracusa al 30enne, assistito dall’avvocato Natale Vaccarisi.

La lite della coppia

I fatti risalgono al periodo precedente allo scoppio del pandemia, in particolare al febbraio del 2020, quando l’imputato venne tratto in arresto dagli agenti del commissariato dopo la segnalazione della sua convivente che avrebbe detto di essere stata maltrattata dal compagno, per cui è stata poi ipotizzata la rapina.

Il diverbio con il poliziotto

Nel corso di quei minuti concitati, l’uomo si sarebbe presentato anche lui al commissariato ma sarebbe stato stoppato da un poliziotto, con cui  sarebbe nato un diverbio dai toni accesi, da qui l’accusa per resistenza a pubblico ufficiale.

La richiesta del pm

Il pm della Procura di Siracusa, al termine della sua requisitoria, aveva, invece, invocato una condanna per Vincenzo Di Stefano sia per la resistenza sia soprattutto per i reati più “pesanti”, il maltrattamento, la violenza privata e la rapina. Una richiesta che, però, è stata sconfessata dai giudici.

“Il collegio aretuseo a conclusione del processo, per il quale la pubblica accusa aveva invocato la condanna per tutti i reati richiedendo una pena pari ad anni tre di reclusione, ha concluso per una sentenza di assoluzione per tutti i reati in contestazione riconoscendo invece provata la penale responsabilità del giovane avolese solo per il reato di resistenza a pubblico ufficiale accogliendo così i motivi addotti dalla difesa” spiega l’avvocato Natale Vaccarisi, difensore del trentenne di Avola. Il Tribunale depositerà per tale decisione la motivazione nei trenta giorni previsti dalla legge.

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