La Guardia di Finanza di Siracusa ha eseguito una misura di prevenzione patrimoniale antimafia
sottoponendo a sequestro il patrimonio per un valore di 1 milione di euro nella disponibilità di Gaetano Maieli, ritenuto dalla Dda di Catania, esponente della cosca siracusana Bottaro-Attanasio.
Gaetano Maieli è finito nell’inchiesta della Dda di Catania denominata Tonnara per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Sotto processo sono finite 12 persone, tra cui Maieli, che, in primo grado, ha rimediato una condanna a 13 anni e 4 mesi di reclusione.
Francesco Capodieci, ex capo del gruppo Bronx, diventato collaboratore di giustizia, nel corso della sua testimonianza, ha confermato il ruolo operativo di Danilo Briante ed Antonio Rizza nel gruppo ma si è anche soffermato sulla posizione di Gaetano Maieli, indicato dal pentito come “la mente fine del gruppo”.
Il provvedimento, richiesto dai magistrati della Procura distrettuale di Catania, è stato emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Catania, è arriva al termine di un complesso accertamento del Nucleo di polizia economico- finanziaria di Siracusa che ha consentito di raccogliere elementi contro Maieli.
Secondo gli inquirenti, avrebbe accumulato proventi illeciti derivanti dallo spaccio di sostanze stupefacenti e con questi, nella tesi delle forze dell’ordine, avrebbe avviato un’attività di ristorazione nella zona del Santuario della Madonna delle Lacrime, nel cuore della città.
Secondo i finanzieri, l’imprenditore siracusano avrebbe affidato la gestione del locale alla sua compagna e ad un’altra persona con quest’ultima che avrebbe ricoperto il ruolo di prestanome.
Il reimpiego di proventi illeciti si è concretizzato anche nell’acquisto di un appartamento a Siracusa di circa 6 vani ove risiede la famiglia dell’imprenditore, nei cui confronti è stata applicata la misura di prevenzione antimafia.
“La Guardia di Finanza, in aderenza alle direttive della Procura Distrettuale di Catania, si è avvalsa dei più moderni sistemi informatici – spiegano dalla Finanza di Siracusa – di ausilio alle investigazioni patrimoniali del Corpo quali il software “Molecola”, creato dal servizio centrale di Investigazione sulla criminalità organizzata (S.C.I.C.O.) nonché della “Dorsale Informatica”, piattaforma che riduce sensibilmente i tempi di ricerca delle informazioni ottimizzando i processi di lavoro e orientando proficuamente le indagini volte, nel caso specifico, alla ricerca delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico legale siracusano”