La polizia di Siracusa e la Dda di Catania hanno sequestrato il patrimonio, ammontante a circa 500 mila euro, nella disponibilità di Giuseppe Crispino, 42 anni, di Noto, indicato dalla Procura distrettuale antimafia di Catania come un esponente di spicco della cosca mafiosa Trigila di Noto, ricoprendo anche il ruolo di reggente.
Il sequestro, firmato dal Tribunale di Catania su proposta del Questore di Siracusa e del Procuratore delle Repubblica di Catania, ha interessato quattro veicoli, tra i quali un’auto di lusso, una villa situata nella zona periferica di Noto, quattro appartamenti, quattro garage e due cantine, tutti compresi in uno stesso stabile ricavato in una zona residenziale nella città di Noto, ed inoltre il 100% delle quote societarie di un’impresa edile riconducibile a Crispino. Il quarantaduenne risultava ingaggiato in questa azienda ma le indagini della polizia hanno permesso di scoprire che a gestirla era lui. Le indagini patrimoniali hanno svelato la sproporzione tra i redditi e le entrate ufficiali riferibili al nucleo familiare di Crispino rispetto all’effettivo patrimonio di cui si è accertata la disponibilità, seppur i beni risultino formalmente intestati a terzi di comodo. Crispino, nel luglio del 2018, fu arrestato dalla Squadra mobile di Siracusa perché trovato in possesso di quattro pistole in perfetto stato di conservazione, munizioni, tra cui da guerra, e 640 grammi di cocaina. Nel luglio del 2018, Crispino venne arrestato nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Catania, denominata Araba Fenice, su un giro di estorsioni agli imprenditori agricoli del Siracusano ed un traffico di droga.
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