I carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa hanno tratto in arresto Gesualdo Briganti, 67 anni, sfuggito il 16 giugno scorso all’operazione “Agorà”. ’uomo, ritenuto referente del clan “Nardo” nel comune di Francofonte , nel Siracusano, era riuscito a sottrarsi alla cattura allontanandosi nella zona rurale francofontese.
Il covo del latitante
Le ricerche dei carabinieri consentivano di individuare il suo rifugio in un’abitazione di campagna, di proprietà di una coppia, nel vicino comune di Militello in Val di Catania (CT), a pochi chilometri di distanza da Francofonte
Durante le osservazioni, i militari hanno notato un’autovettura uscire dalla sua abitazione con al volante una donna, che, una volta immesso il veicolo lungo la strada, ne abbandonava la guida stendendosi sui seggiolini posteriori, mentre il passeggero si metteva al volante. Pedinando l’auto i militari sono giunti all’abitazione dove aveva trovato rifugio Briganti che, alla vista dei militari, non ha opposto resistenza.
Donna catturata a bordo di una nave
La cattura dell’ultimo ricercato sfuggito al blitz del 16 giugno, segue di pochi giorni l’arresto di Tiziana Bellistri, 48 anni, individuata dai carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa a bordo di una nave passeggeri a largo di Palermo.
I militari del Nucleo Investigativo di Siracusa, in quell’occasione, si erano recati nel capoluogo di regione e, raggiunta la grande nave in alto mare, erano saliti a bordo dell’imbarcazione prima che questa attraccasse al porto palermitano, per evitare che la donna si confondesse tra migliaia di passeggeri.
Una volta a bordo della nave, i militari avevano passato al setaccio la nave individuando la donna e traendola in arresto pochi minuti prima dello sbarco.
Denunciati i fiancheggiatori
Bellistri e Briganti sono stati condotti in carcere: lei a Messina, lui a Siracusa. Coloro che avevano dato supporto a BRIGANTI ad eludere le ricerche dei carabinieri sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone (CT) per il reato di favoreggiamento personale.
Commenta con Facebook