Sono usciti dal carcere di Bicocca di Catania Giuseppe, Giovanni e Claudio Aprile, di Portopalo, nel Siracusano, sotto processo in Corte di Assise, a Siracusa, nell’ambito dell’inchiesta Araba Fenice sulle estorsioni al mercato ortofrutticolo di Pachino.
Gli imputati, difesi dall’avvocato Giuseppe Gurrieri, furono arrestati nel luglio del 2018 dagli agenti della Squadra mobile, insieme ad altre 16 persone, che, secondo la Procura distrettuale antimafia di Catania, avrebbero esercitato un potere intimidatorio nei confronti dei produttori agricoli, praticamente costretti a consegnare la merce ai vertici dell’azienda La Fenice. Quest’ultima, nella tesi dei magistrati, sarebbe stata sotto il controllo del presunto boss di Pachino, Salvatore Giuliano, che avrebbe avuto come braccio operativo proprio i fratelli Aprile.
Nel corso di un’udienza, un imprenditore pachinese, che, prima dell’operazione Araba Fenice aveva denunciato le intimidazioni alla polizia, ha sostenuto di aver saputo da un suo socio della visita in azienda dei fratelli Aprile, che si sarebbero lamentati dalla vendita di una partita di angurie non concordata, per cui avrebbero preteso un risarcimento.
Il presidente della Sezione penale del Tribunale di Siracusa, Giuseppina Storaci, insieme a giudici Antonella Coniglio Liborio Mazziotta, accogliendo la richiesta del difensore, Giuseppe Gurrieri ha sostituito la misura della custodia cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari da scontare ai domiciliari.
Per il Collegio “il significativo lasso di tempo già trascorso di esecuzione della misura cautelare in carcere abbia inciso sulle esigenze cautelari, attenuandole, così da doversi ritenere che le stesse, allo stato, possano essere adeguatamente salvaguardate mediante la misura degli arresti domiciliari”
“I tre ex detenuti hanno lasciato il carcere Bicocca di Catania per raggiungere, senza scorta, le loro famiglie nelle rispettive abitazioni di Portopalo da cui potranno allontanarsi solo per partecipare alle prossime udienze durante le quali sarà celebrato il processo che li vede ancora imputati” fa sapere l’avvocato Giuseppe Gurrieri.
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