Gli Squadra Mobile hanno eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di un uomo di 30 anni, Alessio Toromosca, emesso dalla Procura dei minori di Catania, in quanto all’epoca dei fatti non aveva ancora compiuto 18 anni.

Condannato ad 8 anni

E’ stato condannato, con pena passata in giudicato a 8 anni e 2 mesi di reclusione e ad 1400 per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione di armi da sparo, estorsioni aggravate dal metodo mafioso. I fatti sono stati commessi a Siracusa dal maggio al settembre del 2009. L’arrestato è stato coinvolto nell’indagine denominata “Borgata”, culminata nel dicembre 2016 con l’esecuzione di misure cautelari a carico di diversi indagati, mentre il trentenne, che è stato trasferito in carcere, all’epoca dei fatti, fu denunciato all’autorità giudiziaria.

Il clan Borgata

Al vertice del sodalizio c’era Giuseppe Curcio, diventato negli anni scorsi collaboratore di giustizia, che avrebbe ricevuto il permesso dalla cosca Bottaro-Attanasio di operare nello storico quartiere di Santa Lucia, svolgendo, in totale autonomia, ogni affare, dalle estorsioni fino al traffico delle sostanze stupefacenti.

La gestione

Secondo l’accusa, il pizzo imposto ai commercianti della zona, tra cui bar, un mobilificio ed altre attività economiche, sarebbe servito per finanziare il commercio degli stupefacenti e pagare gli stipendi agli affiliati. Con quel tesoretto, che finiva nelle casse della cosca, Curcio si sarebbe presentato dai fornitori, in particolare il clan Bottaro-Attanasio, per comprare partite di cocaina, hashish o marijuana e poi venderle al dettaglio. Un giro economico da parecchie migliaia di euro che avrebbe trasformato il clan della Borgata in una delle aziende criminali più floride del capoluogo.

Lo scossone nel gruppo dopo il pentimento

La decisione di Giuseppe Curcio di pentirsi avrebbe cambiato l’organigramma del gruppo, in cerca di un capo: secondo gli inquirenti, le redini sarebbero passate ai fratelli Guarino, Giuseppe e Massimo, poi finiti in carcere.

 

 

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